Monza, 26 Aprile 2013 - Va verso l'archiviazione l'inchiesta per istigazione alla corruzione sulla Cascinazza. I pm monzesi Walter Mapelli, Donata Costa e Manuela Massenz non avrebbero trovato elementi precisi e concreti per procedere contro Paolo Berlusconi, fratello minore dell’ex premier, l’ex ministro Paolo Romani e 3 ex consiglieri comunali monzesi, che avevano iscritto nel registro degli indagati.

Secondo l'accusa Paolo Berlusconi e Paolo Romani avrebbero fatto 'pressioni' sui 3 consiglieri comunali promettendo soldi in cambio del loro voto per ottenere l'approvazione della Variante al Pgt del Comune di Monza.

Un piano preparato dallo stesso Romani, che dal 2007 al 2009 è stato assessore al Territorio a Monza e che avrebbe reso edificabile con oltre 420mila metri cubi la Cascinazza, l’area agricola di oltre 50 ettari di proprietà della famiglia Berlusconi dal 1980 al 2008 su cui il Cavaliere voleva realizzare un nuovo quartiere residenziale sul modello di “Milano 2”.

L'ipotesi di reato nei confronti di Paolo Berlusconi e Paolo Romani era istigazione alla corruzione e non corruzione in quanto la Variante non è mai stata approvata definitivamente. Il fascicolo era stato aperto dopo l’esposto presentato a giugno 2011 dall'ex sindaco di centrosinistra e consigliere comunale, Michele Faglia. I pm hanno convocato diversi ex consiglieri comunali che erano diventati l'ago della bilancia per l'approvazione della variante del Pgt sulla Cascinazza ma tutti avrebbero negato pressioni.

di Stefania Totaro