Monza, 4 marzo 2013 - L'ex assessore all'Ecologia del Comune di Monza Giovanni Antonicelli è ritenuto dagli inquirenti "compartecipe" dell'associazione a delinquere in quanto "punto di riferimento dell'organizzazione per la risoluzione di problematiche riguardanti la Pubblica amministrazione ed inerenti i sodali dell'associazione nonché 'elargitore' di appalti alla P.Gi.Emme e di favori agli altri compartecipi in ragione della funzione pubblica da lui ricoperta". Lo riferisce l'agenzia Tmnews. In pratica, secondo quanto spiegato dagli investigatori, l'allora assessore forniva "piccoli ma continui lavori, tra i 10 e i 15mila euro, per la ristrutturazione delle case popolari alla società intestata all'amica di Esposito (ma di cui il pregiudicato è ritenuto il dominus), assegnava appartamenti popolari a chi gli veniva indicato o intercedeva presso imprenditori della zona affinché assumessero determinate persone".

Antonicelli non solo frequenta "costantemente" il presunto capobanda, ma anche i suoi ambienti (un bar di Monza) ed è in contatto con altri associati" prosegue il gip, spiegando che "s'impone l'applicazione di una misura custodiale, attesa la sua disinvoltura nel muoversi in ambienti malavitosi e a disporre della cosa pubblica a favore dei suoi amici: a dimostrazione di un'indole tesa all'approfittamento ove se ne palesi la possibilità".

Sono 21 le persone a cui viene contestata l'associazione per delinquere, semplice e non mafiosa pur tenendo conto dei contatti tra il 60enne Esposito, originario di Torre Annunziata (Napoli) ma residente a Villasanta (Monza), con personaggi legati ai clan Gionta di Torre Annunziata e Mariano attivo nei Quartieri Spagnoli di Napoli, come per esempio Mario 'O bellillo' Savio, boss ergastolano dei Quartieri uscito dal carcere per motivi di salute e riarrestato nel settembre 2012 per estorsione, dopo aver annunciato in televisione la propria redenzione dalla camorra e aver scritto il libro "La Mala Vita".