Monza, 11 agosto 2012 - In viale Lombardia si vede la luce in fondo al tunnel. E per la primavera 2013 lo vedranno anche gli automobilisti che, finalmente, potranno percorrere sotto terra i quasi 2 chilometri del tratto monzese della Statale 36. «Non c’è nulla che ci faccia pensare che non possa essere rispettata la previsione di apertura del tunnel per la prossima primavera, probabilmente ad aprile 2013», dice Paolo Confalonieri, il neo assessore alla Mobilità che dal suo insediamento in Comune si è fatto aggiornare più volte da Anas sullo stato del maxicantiere e le prossime prospettive.

 «Anzi - continua - a questo punto dei lavori, quando manca solo un 20% di scavo della canna del tunnel in direzione Milano-Lecco, i rischi di trovare ulteriori imprevisti sono sempre minori. Siamo quindi fiduciosi che i tempi siano rispettati». Sta quindi dando i risultati attesi l’organizzazione del lavoro a turni continui, 24 ore su 24, avviata all’inizio del 2011 proprio su insistenza del Comune monzese verso Anas, per poter recuperare più tempo possibile dopo il clamoroso ritardo registrato nei primi due anni, quando emerse che a causa di imprevisti trovati nel sottosuolo del viale sarebbero serviti 24 mesi in più, facendo slittare la fine dei lavori da settembre 2011 a settembre 2013. I turni di 24 ore avrebbero permesso di recuperare circa 6 mesi, e ora sembra che l’obiettivo sarà centrato.

Le fasi più critiche e preoccupanti del maxicantiere da oltre 345 milioni di euro, operativo dall’estate 2008 che sta realizzando la galleria urbana più lunga d’Europa, sono alle spalle. Lo scavo della canna del tunnel in direzione sud, verso Milano, è completato mentre non manca molto per vedere l’uscita anche dell’altra, la carreggiata in direzione nord verso Lecco, superando così le fasi più rischiose, quelle che avrebbero potuto far emergere ostacoli seppelliti non previsti, costringendo, di conseguenza, a una revisione di modi e tempi di intento. Proprio un ostacolo di questo tipo all’inizio del cantiere fu causa di mesi di ritardi: fu infatti rinvenuto un vecchio condotto telefonico sotto il viale ricoperto di amianto, la cui rimozione e bonifica richiese un maxilavoro non preventivato nei cronoprogrammi.

E se tutto va spedito sotto al viale, anche sopra non dovrebbero più esserci nuovi incubi per il traffico. L’assetto preso dal maxicantiere tra i due quartieri di San Fruttuoso e Triante non dovrebbe più subire modifiche e anche la viabilità alternativa non dovrebbe più essere toccata fino all’inaugurazione del tunnel. Anzi, «semmai, più si procede e si concludono lavori, più si potranno recuperare spazi e riaprire strade – dice Confalonieri -. Ora i lavori di scavo sono concentrati sulla parte nord, dove non c’è interferenza con le strade attorno. Quindi l’assetto attuale della viabilità alternativa dovrebbe poter essere mantenuta fino alla fine dei lavori, senza nuovi stravolgimenti per la circolazione urbana attorno al cantiere».

di Martino Agostoni