Lazzate, 23 luglio 2012 - Il sindaco di Lazzate e senatore della Lega Nord Cesarino Monti è morto ieri sera poco prima delle 19, nel reparto di terapia intensiva del Campus biometico di Trigoria (Roma) dove era stato trasferito da una settimana in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Dall’inizio dell’anno era in cura in questo centro medico di eccellenza, dopo avere scoperto di essere affetto da linfoma di Hodgkin. La scoperta del tumore era stata da lui annunciata pubblicamente in Consiglio comunale.«Il nemico voglio guardarlo in faccia» disse.

Ma ad ucciderlo è stato un nemico subdolo che lo ha colpito a tradimento mentre stava per terminare il primo ciclo di chemioterapia: una polmonite lo ha costretto a un ricovero non programmato il 3 luglio scorso. Da allora la situazione è purtroppo andata aggravandosi e venerdì 13 è stato disposto il trasferimento in terapia intensiva. All’inizio della scorsa settimana i figli Andrea e Luca avevano diffuso un comunicato per annunciare l’aggravarsi della situazione.Ieri sera il tragico epilogo. La notizia si è diffusa rapidamente anche tramite il web e i social network, strumenti che lo stesso senatore Monti utilizzava molto spesso per tenere i contatti con migliaia di persone, gruppi e associazioni e comunicare la sua attività politica e parlamentare.


Roberto Maroni, segretario della Lega Nord, è stato tra i primi a comunicare la notizia sul suo profilo Facebook personale: «Addio Cesarino, grande sindaco, leghista autentico, vero combattente. Sei stato un esempio per tutti noi, non ti dimenticheremo mai». Subito dopo anche Roberto Calderoli si è unito al dolore della famiglia e dei tanti sostenitori del sindaco senatore di Lazzate. Molto scosso Umberto Bossi che con Cesarino Monti aveva un legame speciale: centinaia i messaggi che nel giro di pochi minuti si sono aggiunti in rete. Alle 19 in Municipio si è riunita la Giunta col vicesindaco Giuseppe Zani, a cui toccherà il compito di guidare l’Amministrazione nei prossimi mesi: «Il mio pensiero - ha detto - va all’uomo che si è speso senza limiti per la sua gente».

di Gabriele Bassani