di Martino Agostoni

Monza, 25 aprile 2012 - L’autodromo dovrà pagare le tasse comunali arretrate: tutte e per almeno gli ultimi cinque anni. Vanno in questa direzione gli sviluppi del caso dell’Autodromo fantasma, la procedura in corso che ha fatto emergere come le strutture dell’impianto motoristico da almeno 50 anni non siano state iscritte al catasto aprendo, di conseguenza, la caccia all’Ici del passato.

Un'azione inevitabile e, d’altronde, «non è una questione di volontà politica - mette in chiaro il vicesindaco con la delega ai Tributi, Marco Meloro - ma si tratta di pagare l’imposta dovuta: è così per legge e quindi per tutti». Il municipio è pronto a mandare alla Sias spa, la società di Aci Milano che gestisce il circuito ed è titolare del Gran Premio d’Italia, un accertamento tributario non appena saranno ultimate le procedure di accatastamento, una pratica avviata da un anno, da quando l’Agenzia del Territorio ha fissato le scadenze al Comune, che è proprietario del Parco e quindi dell’area dell’Autodromo, per procedere alla regolarizzazione degli immobili, pena l’accatastamento d’ufficio e le relative sanzioni.

La perizia, affidata d’urgenza dal Comune a Sias, sembra in fase di ultimazione e poi, secondo i valori catastali, «si richiederà l’Ici dovuta, fino al massimo previsto di cinque anni arretrati - spiega Meloro -. Seguiremo la stessa procedura usata per il Golf». È il caso quasi analogo che sta riguardando il Golf Club Milano, l’impianto nel Parco proprio adiacente all’Autodromo, per cui l’accatastamento degli immobili è stato fatto nel 2010 e dal 2011 il Comune ha richiesto gli arretrati dell’Ici, che con more e interessi ammontano a oltre 800mila euro.

Abbastanza per il Golf Club per fare subito ricorso alla Commissione tributaria di Milano, che si esprimerà a metà maggio. E proprio il pronunciamento sul Golf potrebbe far capire anche gli scenari futuri per Sias, con le dovute proporzioni. Perché se per il Golf la questione riguarda una bella club house con piscina, per l’Autodromo si parla di immobili decisamente maggiori, dai box ai building hospitality ai padiglioni, e quindi un accertamento probabile di svariati milioni di euro. Una cifra che potrebbe mettere in difficoltà finanziarie Sias, fino addirittura a pregiudicarne la continuità, compresa l’organizzazione del Gran Premio di Formula 1.

Per questo in municipio, sia la maggioranza uscente sia l’opposizione, sono prudenti. «Se non hanno versato l’Ici, devono pagare - commenta il sindaco Marco Mariani -. Ma bisogna comunque fare le cose ragionando, perché non bisogna far fallire nessuno, non bisogna penalizzare l’Autodromo o il Gran Premio a Monza, ma neppure aspettare che ci siano ulteriori irregolarità. Bisogna sedersi a un tavolo, e a questo punto lo farà la prossima Amministrazione comunale».

Per Roberto Scanagatti del Pd l’Autodromo immobile fantasma «è un fatto grave e quasi irreale, che apre alla necessità di ulteriori verifiche per capire quante situazioni di questo tipo ci siano in città. Poi per l’Ici, il Comune dovrà intervenire. Si cercherà il modo migliore per tutelare tutti gli interessi pubblici di questa situazione: quindi sia il recupero dei soldi dovuti alla città, sia la continuità dell’attività di un impianto come l’Autodromo e il suo Gran Premio».