Monza, 16 gennaio 2012 - E' stata strangolata con una sciarpa mentre il suo assassino la teneva a terra con il ginocchio piantato sullo sterno. Questo il risultato dell'autopsia sul corpo di Sharna Abdul Gafur, la 18enne uccisa mercoledì in via D'Annunzio a Monza.

L'ecchimosi sul torace della vittima e i segni sul collo non lasciano scampo, la bella e giovane bengalese è stata uccisa dalla mano di una persona che lei conosceva. Troppo intimo il gesto, troppo impeto nell'omicidio per l'impersonalità di uno sconosciuto. Una ecchimosi come se il suo assassino le avesse appoggiato un ginocchio in petto mentre la strangolava. E’ questo un dettaglio emerso dall’autopsia.

Le ricerche sono ancora concentrate sul connazionale 25enne con cui Sharma aveva stretto una relazione. A questo riguardo, i carabinieri stanno facendo accertamenti anche sui tabulati telefonici del cellulare della giovane, scomparso dopo l'omicidio. Non è nè indagato, nè sospettato, ma i carabinieri vorrebbero ascoltarlo per scavare sulla vita privata di Sharna.

 

 Una ecchimosi all’altezza dello sterno, come se il suo assassino le avesse appoggiato un ginocchio in petto mentre la strangolava. E’ questo un dettaglio emerso dall’autopsia effettuata stamane sul corpo di Sharna, la diciottenne originaria del Bangladesh trovata morta all’interno di un monolocale in zona San Rocco a Monza venerdi’ scorso. Li’ si era trasferita da pochi giorni insieme allo zio. Nelle ore successive alla sua morte gli investigatori si sono concentrati sul quadro familiare, affettivo e sulla rete di conoscenze della giovane per cercare di capire di piu’ sul giallo che avvolge la sua morte. Dai primi riscontri e’ emerso che la ragazza era sposata in Bangladesh, ma aveva un legame affettivo qui in Italia con un connazionale di 25 anni, sposato, che gli investigatori non sono ancora riusciti a rintracciare. Il fascicolo e’ ancora a carico di ignoti.(ANSA).
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