Monza, 20 novembre 2010 - Oltre nove milioni di prodotti contraffatti o pericolosi provenienti dalla Cina per un valore complessivo di 50 milioni di euro. Giocattoli che si smontavano o potevano incendiarsi troppo facilmente e i cui piccoli componenti potevano finire in bocca a un bambino soffocandolo. Capi di abbigliamento contraffatti con le i personaggi più ammiccanti della Walt Disney piuttosto che della Warner Bros contraffatti.

 

E poi anche articoli di cancelleria, bricolage, elettronica, sacchetti regalo. Una massa di merce incredibile, che si era già sparsa nelle principali città della Penisola, da Milano a Roma, da Pisa a Firenze. Un maxisequestro operato dalla Guardia di finanza di Pisa che incredibilmente - ma neanche troppo - porta a Monza.

 

Era proprio in un magazzino di Monza, nella zona industriale fra viale Delle Industrie e viale Fermi, che le Fiamme gialle hanno individuato, dopo mesi di indagini che li hanno condotti in mezza Italia, la stazione di ingresso della merce cinese. Era infatti proprio a Monza che i milioni di articoli importati dalla Cina venivano fatti arrivare, immagazzinati e quindi venduti e inviati negli altri centri della Penisola. Il referente cinese della società di import-export è stato denunciato a piede libero per contraffazione, ricettazione e frode in commercio.

 

Non è la prima volta che accade qualcosa di simile. È infatti con frequenza preoccupante che negli ultimi anni a Monza vengono effettuasti sequestri di merce simile, anche molto corposi, da parte di forze di polizia di mezza Italia.
Anche questa volta tutto è cominciato da un sequestro di merce cinese in un piccolo comune italiano (stavolta in provincia di Pisa). Di qui, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa sono riusciti a ricostruire l’intera filiera della merce attraverso i grossisti, arrivando fino a Monza, dove aveva sede quello che è stato definito il "primo importatore".

 

Nei 9 milioni di prodotti sequestrati se ne segnalano 200mila contraffatti, oltre a 4.600mila giocattoli non sicuri, 255mila articoli vari con il marchio di sicurezza CE (Conformità Europea) apposto illecitamente e oltre 4.356mila non rispondenti al codice del consumo. Ventidue le perquisizioni effettuate, 10 le persone denunciate complessivamente.