Monza calcio, Marino: "Più cattiveria negli ultimi metri"

Il tecnico: "Abbiamo fatto un buon possesso palla, concretizzando poco. Nella ripresa abbiamo prodotto pericoli e la difesa mi è piaciuta"

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Pasquale Marino sembra più rilassato dopo la partita che nella conferenza della vigilia. Le incertezze sulla disponibilità dei giocatori gli hanno complicato un po’ la vita, e di sicuro tornare a casa con un punto scavallando un ostacolo parecchio alto lo ha confortato.

Peccato solo che la mole di gioco della Spal non sia stata affiancata da una efficacia offensiva pari al volume di manovra. Che ne pensa?

"E’ vero, soprattutto per quanto concerne il primo tempo. Abbiamo fatto un gran possesso di palla ma senza conclusioni. Dobbiamo riuscire a velocizzare questo aspetto e ad andare negli ultimi metri con un maggior numero di uomini".

Nel secondo tempo è andata un po’ meglio come occasioni?

"Sì, sono rimasto più soddisfatto della ripresa. Magari abbiamo dovuto concedere qualcosa di più al Monza, anche se al di là del rigore e dell’opportunità di fine partita non abbiamo subito moltissimo. Però nel secondo tempo anche noi abbiamo calciato a rete con Dickmann, Strefezza e D’Alessandro e alla fine abbiamo prodotto di più".

Il forcing finale del Monza aveva a che vedere con l’apnea a gioco lungo che temeva alla vigilia?

"Senz’altro loro alla fine hanno dato tutto per provare a vincere, ma anche noi probabilmente abbiamo accusato alla lunga un po’ di stanchezza. Ci sta, cresceremo fisicamente di partita in partita. Dovremo arrivare a fare novanta minuti belli intensi col tempo".

Contento della sua difesa?

"Certo. Loro sono fortissimi, e li abbiamo fermati bene. Su azione abbiamo concesso davvero poco, quasi tutte le loro occasioni da gol sono giunte dai piazzati, da corner o punizioni".

Cosa ha apprezzato?

"Senz’altro il sacrificio dei ragazzi, che hanno lottato su ogni pallone anche nella fase di non possesso e sono stati sempre attenti. Lo spirito era quello giusto".

Cosa deve migliorare?

"La forza di ribaltare il fronte e ripartire con maggiore continuità. Ma ci arriveremo".

Adesso “guferà” Berisha ancora di più?

"Spero anche di essere bravo a farlo sino al 5 ottobre… Scherzi a parte, lui è un grande portiere. Oltre al rigore e alle altre parate, ci ha dato sicurezza anche come presenza e attenzione fuori dai pali, quando è sempre stato pronto a prevenire avversari lanciati a rete anche coi piedi. Dà serenità agli altri, spero davvero che rimanga".

Le sostituzioni?

"Quella di Brignola all’intervallo era una staffetta programmata per non consumare uno slot nella ripresa. Lui lo scorso anno ha giocato poco e deve ritrovare i ritmi. D’Alessandro ha chiesto il cambio lui, e non ho voluto rischiare".

Cosa è successo sulla espulsione?

"Prima che tirassero il rigore, subito dopo il fischio di Orsato, ho protestato dicendo che per me era inesistente. Ma non ho insultato nessuno. Lui poi mi ha cacciato fuori dopo il tiro dal dischetto. Ho rivisto l’episodio dopo e confermo la mia impressione. Me la sono cercata, pazienza".

Mauro Malaguti