Il giorno del Gp di Monza: "La nostra gara in elicottero"

In volo con il cameraman per le riprese televisive. Erano gli avventurosi antesignani dei moderni droni

Francesco Za e Alessandro Papis, numero 1 di Elilombarda

Francesco Za e Alessandro Papis, numero 1 di Elilombarda

Monza - «Una volta per fare le riprese ci mettevamo in coda alle macchine, le inseguivamo da vicino, gli correvamo dietro facendo anche noi le curve del circuito. Ma in volo quasi radente, era l’unico modo per intercettare il segnale delle camera car e trasmettere le immagini". Il diario di bordo del comandante Francesco Za custodisce i ricordi di un tempo in cui la Formula Uno era un altro mondo. Quando "non c’era mica tutta la tecnologia di oggi. Allora ci alzavamo in volo con i cameraman che erano appesi quasi nel vuoto con le telecamere a braccio". Za ha pilotato per una vita gli elicotteri al Gp d’Italia a Monza. Ora li guida dalla torre di controllo che domina l’eliporto sul prato della Gerascia, alle spalle dell’ingresso della Parabolica. Lui e i suoi colleghi sono gli altri piloti del weekend, "la nostra Formula Uno è come un film d’azione americano". E "sai quanti piloti portavi in giro... Ayrton Senna, Alain Prost, Jean Alesi, Niki Lauda, Michael Schumacher – racconta –. Negli anni del boom degli sponsor che ruotavano in questo mondo c’erano tanti passeggeri da accompagnare. Soltanto la domenica arrivavi anche a duemila". L’eliporto era un continuo viavai, fino a 40 elicotteri in una giornata. Atterravi in un campo senza torre di controllo. Poi l’incidente del 1997 ha cambiato tutto. Erano i giorni del Gp. Due elicotteri entrarono in collisione. Le pale del primo velivolo si frantumarono in mille pezzi sbattendo contro i pattini dell’altro elicottero tranciandone uno prima di ripiombare a terra. Per l’altro elicottero, invece, atterraggio fallito.

Per 20 minuti fu costretto a rimanere in volo, bisognava inventarsi qualcosa per riuscire ad atterrare dritto. A terra riuscirono a mettere in pila un po’ di bancali dove far appoggiare la pancia dell’elicottero e "l’abbiamo portato giù". Da allora quel campo è diventato una vera e propria elisuperficie approvata dall’Enac. E adesso (per tre anni) il traffico degli elicotteri che ‘ronzano’ attorno al circuito è nella mani di Elilombarda, ‘boutique’ dell’aviazione con base a Linate, pionieri dell’elisoccorso prima di sbarcare anche nel mondo dei collegamenti con le piattaforme petrolifere. "Per noi è un investimento, il nostro obiettivo è di far diventare il trasporto passeggeri più pop", il ‘piano di volo’ del numero uno di Elilombarda Alessandro Papis. Suo fratello Massimiliano, pilota comasco in Champ Car, Nascar e Formula Uno con la Footwork a metà anni Novanta, "è nato qui. Sportivamente parlando, Monza è la casa della nostra famiglia".