Caso farfalle della ritmica, i genitori contro Malagò: così difende il sistema

Desio, mamme e papà dell’associazione ChangeTheGame replicano al Coni: "La lettera del presidente? Discrimina fra eccellenze e chi ha dei chili in più"

Giulia Galtarossa, ex nazionale, che ha denunciato pressioni per dimagrire

Giulia Galtarossa, ex nazionale, che ha denunciato pressioni per dimagrire

Desio (Monza e Brianza) - «Intrappolate per sempre in un corpo da farfalla, adesso basta, si intervenga subito". È sempre più ampio e determinato il movimento che si è scatenato, dopo che è esploso il caso Farfalle della ritmica, con gli esposti di due atlete su presunte violenze psicologiche al vaglio delle Procura di Brescia. In prima linea l’associazione "ChangeTheGame", la prima associazione in Italia, con sede a Milano, per contrastare la violenza sessuale e gli abusi su donne e minori nello sport. Molte le storie e le segnalazioni raccolte da oltre 3,500 genitori di ginnaste appartenenti a tutte le discipline federali. Ieri pomeriggio i vertici del gruppo si sono riuniti per mettere a punto una lettera indirizzata al presidente del Coni Giovanni Malagò, che nei giorni scorsi si è espresso sullo scottante caso dell’Accademia di Desio, poi commissariata dalla Federazione. "La risposta del Presidente Malagò, certamente gradita, perché dimostra che il Coni non intende abbandonare le ragazze che con coraggio e dolore hanno deciso di denunciare gli abusi subiti, non soddisfa – sottolinea Daniela Simonetti, fondatrice dell’associazione -. Preoccupa il richiamo alla “durezza“ quale ingrediente necessario di un corretto allenamento, né è chiaro dove si collochi il precario confine tra “durezza“ e violenza psicologica. Anche il suggerimento di una separazione di carriere tra chi “ha qualche chilo in più“ e chi invece punta “all’eccellenza“ insinua il dubbio che il numero uno del Coni non riesca a immaginare che la strada verso il podio olimpico possa essere calcata da un’adolescente di taglia M, vincolando, così, questo bellissimo sport allo stereotipo del corpo magrissimo e sublime, da ottenere a costo di qualunque sacrificio".

Farfalle a tutti i costi. "Malagò si interroga se "c’era un sistema che ha indotto gli allenatori a sbagliare", ma non si rende conto che la risposta sta tutta lì – prosegue Simonetti, facendosi portavoce dei tanti genitori - nell’assioma, che lui stesso sembra voler difendere, secondo cui il gesto atletico perfetto può provenire soltanto da bambine e giovani donne intrappolate per sempre in un corpo da farfalla. Ed è proprio questo "il sistema" che chiediamo al Coni di cambiare attraverso l’accertamento delle responsabilità e l’allontanamento definitivo di quanti hanno permesso che la violenza fosse messa a sistema sulla pelle di bambine innocenti, di chi si è voltato dall’altra parte, di chi non ha perseguito in modo rigoroso i responsabili, permettendo che quegli illeciti fossero colpevolmente perpetrati ancora e ancora". Il presidente del Coni ha promesso subito due cose, dopo l’eplosione della polemica: "Chi ha sbagliato verrà punito; qualcosa a livello regolamentare cambierà senza dubbio". Ma sembra che il caso sia solo all’inizio.