Dalmonte ha ricostruito l’anima Fortitudo

Quarto colpo in cinque gare per il coach. E mancavano Aradori, Fantinelli Happ, Mancinelli e Saunders. Banks è il trascinatore

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Cantù

67

Fortitudo Bologna

80

SAN BERNARDO CANTU’: Johnson 4, Kennedy 10, Procida 7, Pecchia 6, La Torre 6, Baparape ne, Bayehe 2, Lanzi ne, Bigby-Williams 5, Smith 9, Woodard 12, Leunen 6. All. Pancotto.

LAVOROPIU’ BOLOGNA: Banks 18, Pavani, Saunders ne, Palumbo 8, Hunt 9, Baldasso 8, Cusin, Withers 11, Totè 19, Sabatini 7. All. Dalmonte.

Arbitri: Mazzoni, Nicolini, Vita.

Note: parziali 19-16; 41-42; 51-66. Tiri da due: Cantù 1637; Fortitudo Bologna 1938. Tiri da tre: 823; 1125. Tiri liberi: 1113; 911. Rimbalzi 31; 41.

di Massimo Selleri

Una Fortitudo tutto cuore e coraggio sbanca Desio, la tana di Cantù ed esce dalla lotta per la salvezza potendo iniziare a guardare verso l’alto. Le assenze sono tantissime, non c’è il play titolare Matteo Fantinelli, non c’è Wesley Saunders e manca pure il capitano Stefano Mancinelli. E non c’è Aradori. A questi quattro bisogna, poi, aggiungere anche Ethan Happ, ma il lungo statunitense ne avrà fino a febbraio e comunque al suo posto c’è Dario Hunt. In queste condizioni Luca Dalmonte è molto bravo a pizzicare le corde giuste, senza cercare un alibi in chi non c’è, ma cercando di fare quello che durante la settimana viene provato in allenamento.

Diventa la vittoria di chi fino a un mese fa sembrava non poter giocare in serie A, leggi Leonardo Totè, Gherardo Sabatini e Mattia Palumbo, ma l’impressione generale è che due fattori abbiamo fatto la vera differenza, il primo è poter inserire un elemento di grande esperienza come Marco Cusin, che nei momenti caldi si è rivelato una sicurezza sotto canestro, e il secondo è lo stato di forma di Hunt che, lentamente, sta raggiungendo una condizione accettabile. Anche Tommaso Baldasso, all’esordio con la maglia biancoblù, ha dato un buon contributo, dimostrando come possa stare in campo anche con un altro playmaker per una soluzione tecnica che ha mandato in tilt la difesa avversaria.

La difesa bolognese consente solo 10 punti ai padroni di casa nel terzo quarto e questo le consente di chiudere il periodo sul 51-66, ma è la tripla di Adrian Banks a 8’ dalla fine a costringere Cesare Pancotto a chiamare il terzo timeout.

L’allenatore marchigiano non sa più a che santo votarsi avendole provate tutte, dalla difesa a zona a mettere in campo anche chi era finito nel dimenticatoio, e anche se ogni tanto prova a ricucire qualcosa la Effe riesce comunque a ricacciare indietro gli avversari.

Arriva così la quarta vittoria nelle ultime gare con Cantù che non raggiunge quota 70. Un bel andare, firmato da Luca Dalmonte e dai giocatori che lo stanno seguendo.