Claudio Baglioni suona la ripartenza di Monza: appuntamento al Teatro Manzoni

Il musicista atteso a maggio, concerto che punta a rilanciare anche la grande stagione dei live al Parco

Baglioni sarà al Manzoni il 7 maggio

Baglioni sarà al Manzoni il 7 maggio

Monza - Claudio Baglioni a Monza. Il 7 maggio al teatro Manzoni con "Dodici note solo" (prevendita al via dalle 18 di domani). "Per tornare ad ascoltare, vivere e respirare l’emozione di un concerto". Voce, pianoforte e un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale si fondono canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz, rivoluzionando il concetto di performance live in ambito musicale, sociale e televisivo, saranno protagonisti di un racconto di suoni e parole lungo oltre cinquant’anni (e 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo).

"Rianimare le nostre vite con la musica, dopo il lungo, difficile e doloroso silenzio imposto dalla pandemia significa ritrovare noi stessi, il senso del nostro cammino e dello stare insieme", le parole di Baglioni. E "le dodici note, l’alfabeto del più universale, profondo e poetico dei linguaggi, costituiscono la chiave per comprendere noi stessi, gli altri e rendere il futuro una casa bella, luminosa, aperta e finalmente degna di essere abitata". Perché "aveva ragione quel filosofo che sosteneva che la vita, senza musica, sarebbe un errore. La ripartenza del nostro Paese, allora, significa anche rimediare a questo errore, ritrovarsi e ritrovarci, grazie all’energia del più potente social network della storia dell’umanità: la musica".

Iniziando ad abitare i teatri. Il teatro di casa, il Manzoni. Che "dopo aver ospitato grandi nomi della canzone italiana come Ornella Vanoni, Gino Paoli e Antonella Ruggeri prima che scoppiasse la pandemia, ora torna a ospitare un evento musicale con un grande artista come Baglioni – la soddisfazione dell’assessore alla Cultura Massimiliano Longo –. Il nostro impegno è di continuare su questa strada, con un cartellone dedicato alla musica sia al Manzoni sia in altri luoghi, a cominciare dal Parco e dall’autodromo".

Proprio come in passato, quando Monza era riuscita a ritagliarsi uno spazio nelle attenzioni delle grandi major. Tutto è partito dal Brianza Rock Festival, poi è arrivato il Gods of metal e ancora Manu Chao, Tomorrowland (la Woodstock della musica elettronica), il doppio Ligabue nel 2016 fino agli I-days del 2017 con una scaletta da capogiro fra Radiohead, Green Day, Linkin Park, Blink 182 e Justin Bieber. Una vita da rockstar per Monza che, sull’onda del successo, aveva cavalcato (insieme alla Regione) il sogno di trasformare la Gerascia – ovvero gli 8 ettari di prato alle spalle della tribuna della parabolica in autodromo – nella più importante area concerti d’Italia. Almeno così se l’erano immaginata tutti. Poi, però i costi eccessivi e i paletti burocratici e ambientali per poter organizzare un concerto all’interno del Parco hanno fatto scappare organizzatori e artisti. Oggi, però, c’è un ritorno di fiamma verso i grandi live. In fondo, quando nel 2019 la Sias (la società che gestisce l’autodromo) ha presentato una formale richiesta per realizzare il "sogno musicale" alla Gerascia, la Soprintendenza ha dato l’ok chiedendo di presentare un progetto concreto che, probabilmente, dev’essere solo tirato fuori da un cassetto.