Monza, l'ex sindaco Pd Sancagatti: "Noi alleati coi 5 Stelle? Difficile al primo turno"

L'ex primo cittadino replica alle accuse di Fumagalli. E sul prossimo candidato del centrosinistra precisa: "Io non sarò in lizza"

Roberto Scanagatti, attualmente consigliere sui banchi del Partito democratico

Roberto Scanagatti, attualmente consigliere sui banchi del Partito democratico

Monza - Monza, elezioni 2022: il centrosinistra gioca ancora a carte coperte, ma è sempre più "difficile che già al primo turno si arrivi alleati con il Movimento 5 Stelle". Roberto Scanagatti, ex sindaco di Monza e attualmente consigliere sui banchi del Partito democratico, dopo le parole del consigliere regionale pentastellato Marco Fumagalli mette i puntini lungo cui tracciare il prossimo futuro in vista delle Amministrative. A cui, peraltro, lui non si candiderà. 

"Sono un inguaribile ottimista – confessa Scanagatti – e, pur senza considerare la posizione di Fumagalli come l’apertura di un possibile dialogo tra il M5S e l’alleanza progressista in vista delle prossime amministrative monzesi, spero che le attuali distanze si possano almeno accorciare. A patto però che gli argomenti siano un po’ più vicini alla realtà". Il riferimento va alla stoccata che Fumagalli – parlando di programmi elettorali – ha rivolto proprio all’ex sindaco: "Noi abbiamo fatto commissariare l’appalto rifiuti di Monza a seguito della proroga concessa dall’ex sindaco Scanagatti alla Sangalli, condannata a seguito del processo ‘Clean City’. Pertanto, ogni possibile convergenza su temi o candidati, nei rapporti con le altre forze politiche a cominciare dal Pd, non può che avere al centro un confronto approfondito sui programmi".

Dichiarazione "fuorviante rispetto ai fatti realmente accaduti – la replica di Scanagatti –. Carte alla mano, è stata l’attuale Amministrazione a concedere la proroga di un anno alla Sangalli sul vecchio contratto (che peraltro si è prolungato di altri due a seguito degli inqualificabili ritardi nell’affidamento del nuovo appalto, finito poi alla stessa azienda). Mentre il commissariamento della Sangalli, deciso dal Prefetto nel luglio 2016, fu diretta conseguenza della relazione inviata ad Anac (Autorità nazionale anticorruzione, ndr) dall’amministrazione comunale di Monza. La stessa Anac – continua –, alla quale il M5 si era rivolta per chiedere la revoca del contratto, aveva certificato la correttezza del comportamento della nostra Amministrazione. Detto questo, e sempre per amore di verità, voglio anche aggiungere che sono assolutamente d’accordo con il consigliere Fumagalli quando auspica un confronto programmatico". 

Programmi che a Monza, l’auspicio dei Cinque Stelle, "passano per la costituzione di un’azienda pubblica per la gestione dei rifiuti". Del resto, "come non potrei essere d’accordo con una proposta che, unico tra tutti i candidati a sindaco, avevo indicato nel programma di mandato del 2017?". Toccherà al prossimo candidato del centrosinistra tenere la linea: "In un paio di settimane avremo un nome – assicura Scanagatti –. Io non mi ricandido, oggi abbiamo bisogno di donne e giovani. Le primarie? Abbiamo ancora tempo". Ma primarie vuol dire contarsi. E forse, oggi, c’è chi preferisce ancora un po’ di tatticismo.