Monza, due poltrone per l’assessora Lo Verso

Scoppia il caso dell'incompatibilità: il Pd denuncia la violazione della legge regionale sugli incarichi

L'assessora Lo Verso

L'assessora Lo Verso

Monza, 26 luglio 2017 - Traballa già un posto nella Giunta del sindaco Dario Allevi, quello dell’assessora al Bilancio Rosa Maria Lo Verso seduta fino a ieri su due poltrone contemporanemente quando non avrebbe potuto. È scoppiato lunedì in Consiglio comunale il caso dell’incompatibilità degli incarichi della neo assessora monzese, portato in aula dal gruppo del Pd dopo aver verificato, legge regionale alla mano, che il ruolo svolto dal 2016 da Lo Verso di presidente del collegio sindacale di Arifl (Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro) non è compatibile con incarichi di assessore in Comuni lombardi con più di 40mila abitanti. La legge non consente questo doppio incarico, ma la situazione di incompatibilità in cui si è trovata Lo Verso è durata mesi perché non riguarda solo la nomina ricevuta da Allevi il 12 luglio, ma comincia dal 29 marzo quando fu nominata anche a Cologno Monzese assessora ai Servizi sociali e vicesindaca, ruolo da cui si è dimessa per ricevere quello a Monza. A Cologno il problema non è mai stato sollevato, mentre in aula l’assessora Lo Verso si è limitata a rispondere al gruppo Pd dicendo che "ho richiesto un parere a un legale tenuto conto che la normativa è in evoluzione e che si tratta di un organo di controllo". Ieri, dopo una seduta di Giunta nella mattina, Lo Verso ha presentato le dimissioni al Consiglio regionale dal suo incarico in Arifl.

Ma per il capogruppo del Pd Egidio Riva non ci sarebbe stata necessità di alcun parere perché "la legge è sempre stata chiara e non è cambiata. Ci sono invece da chiarire le implicazioni politiche da parte di un’Amministrazione che si è presentata come baluardo per la legalità e con un assessore alla Trasparenza, quando invece ha mostrato subito di aver fatto una violazione della legge". Il Pd ha presentato in aula un’interrogazione perché "sia fatta subito chiarezza" su come sia possibile che Lo Verso sia da mesi a Cologno, e ora per una seconda volta a Monza, in una situazione illegale, avendo dovuto dichiarare "in fede" di non essere in condizione di incompatibilità assumendo gli incarichi di assessore. A Cologno Lo Verso il 13 aprile ha firmato la dichiarazione prevista per gli amministratori pubblici con l’elenco di tutti gli incarichi ricoperti, tra cui ha specificato quello in Arifl, e "era quindi consapevole di essere in quella situazione di incompatibilità - attacca l’ex sindaco Roberto Scanagatti -. Lo ha riconfermato poi dicendoci in aula che ha chiesto un parere: non ci ha detto quando l’ha richiesto ma se l’ha fatto vuol dire che sapeva che c’era qualcosa che non andava. Ma di questo problema ha infornato il sindaco Allevi prima di essere nominata? E perché Allevi, valutando il curriculum di Lo Verso, è incorso anche questa volta, dopo i precedenti nella sua ex Giunta in Provincia, in una svista clamorosa? È una questione politica grave per la città - commenta Scanagatti - che riguarda la fiducia che si può avere verso un assessore che sapeva di avere un vizio ma non l’ha sollevato". Il Pd chiama in causa su "questa brutta faccenda" anche il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Monza, Federico Ratti, che, come ha detto il sindaco, ha suggerito il curriculum di Lo Verso come membro "tecnico" per la delega al Bilancio, quindi la neo assessora alla Trasparenza, l’ex magistrato Annamaria di Oreste, per la vigilanza sulla legalità, mentre oggi il gruppo Pd al Pirellone invierà una lettera al presidente del Consiglio regionale che ha nominato Lo Verso nel collegio di Arifl perché siano presi i provvedimenti previsti per le incompatibilità.

Il sindaco Allevi respinge l’attacco di Scanagatti e afferma che "non c’è stata alcuna violazione della fiducia perché abbiamo appreso dell’incompatibilità solo lunedì in aula". La tesi del Pd sul fatto che Lo Verso sapesse del vizio di legge "è smentita dal fatto che già a Cologno ha sempre dichiarato, e mai nascosto, il suo incarico in Arifl. Ha fatto un errore perché non si è accorta che un ruolo di controllo come il suo rientrasse tra i casi di incompatibilità previsti per le cariche nel Cda. E appena l’ha saputo si è dimessa". Lo Verso resta al suo posto ma "in Giunta ho detto a tutti gli assessori di stare attenti a tutto e garantire la massima trasparenza".