Solaro, fallimento 'Parma Antonio & Figli': la cassa attiva solo dal prossimo febbraio

Molti dipendenti saranno senza entrate per sette mesi

Sono 35 i lavoratori licenziati

Sono 35 i lavoratori licenziati

Solaro (Monza Brianza), 29 settembre 2019 - Finalmente si è svolto giovedì l’incontro al Ministero per formalizzare la cassa integrazione per i 35 dipendenti della Parma Antonio & figli che dal 30 luglio scorso sono rimasti senza più un’azienda in cui lavorare. Avviato l’iter, il primo assegno di cassa integrazione potrebbe però arrivare solo dal prossimo febbraio. Considerando che l’ultimo stipendio lo hanno incassato a luglio (relativo a giugno), ci sono una trentina di famiglie che dovranno cavarsela senza entrate per 7 mesi.

Questo è il quadro che si è delineato dopo il rapido precipitare della crisi che ha colpito la storica fabbrica di casseforti, fondata a Saronno 149 anni fa e che da alcuni decenni aveva la sua sede a Solaro, sulla provinciale Saronno-Monza. L’azienda, ai cui dipendenti era stato rivolto l’invito verbale a non ripresentarsi al lavoro dal 30 luglio scorso, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Monza il 21 agosto. Sarà proprio quella la data di decorrenza della Cassa integrazione, mentre è ancora da chiarire l’inquadramento dei lavoratori da quel 30 luglio in cui hanno ricevuto la ferale notizia, fino al giorno della sentenza di fallimento. Una vicenda paradossale che è stata affrontata anche dal consiglio comunale. Dopo avere ascoltato le testimonianze di Felice Carbelli e Roberto Carbonieri, due dipendenti storici della fabbrica, i consiglieri hanno approvato un documento di solidarietà e che impegna giunta e consiglio a mantenere la vocazione industriale per l’area su cui è insediata l’azienda, affacciata alla Saronno-Monza.  "Dobbiamo impedire l’insediamento di qualsiasi cosa diversa da posti di lavoro", ha sintetizzato il presidente del consiglio comunale, Gianfranco Morelli. L’altra mattina, Valentino Ceriani della Fim Cisl di Varese e Giovanni Tonelli della Fiom Cgil, hanno radunato di nuovo i lavoratori della Parma per illustrare le novità portate a casa da Roma. In questi quasi due mesi, alcuni di loro hanno trovato posti di lavoro, con contratti a termine, agli altri è stato suggerito di mettersi alla ricerca e di attivare percorsi di riqualificazione e ricollocamento che vengono proposti dalle stesse organizzazioni sindacali. La cassa integrazione avrà durata 1 anno, poi i lavoratori passeranno alla Naspi per 2 anni: sono pochissimi quelli che riusciranno a raggiungere la pensione, ma intanto tutti devono pensare a come superare questi 7 mesi di “vuoto”.