Electrolux, contratto di solidarietà confermato: resta lo spettro esuberi

Solaro: incognita sul 2019

L'Electrolux di Solaro

L'Electrolux di Solaro

Solaro (Monza e Brianza) 8 maggio 2018 - Contratto di solidarietà confermato sino alla fine di quest’anno ma una grossa incognita sul 2019 che non esclude la possibilità di esuberi. Tornano comunque con una buona notizia i delegati dei lavoratori della Electrolux di Solaro riuniti ieri a Mestre per l’atteso appuntamento con il coordinamento sindacato-azienda, ed è quella di poter contare sul contratto di solidarietà per tutto l’anno in corso. Si attendeva un decreto ministeriale per capire se poteva essere applicato al caso Electrolux e la risposta è stata positiva. Da fine settembre però i lavoratori potranno subire un ritardo nei pagamenti per la quota di contratto di solidarietà, perché secondo la nuova normativa questa non potrà essere più anticipata dall’azienda ma si dovrà attendere il pagamento dall’Inps. Intanto però l’azienda conferma il piano degli incentivi all’esodo (con bonus attualmente fissato a 55mila euro lordi) e l’avvio di un nuovo piano di outplacement con la ricerca di aziende intenzionate ad assorbire personale in uscita, sempre e solo su base volontaria.

Perché la vera sfida sarà a partire dal 1° gennaio 2019 con i volumi di produzione attualmente ridotti a 551mila lavastoviglie l’anno. Si pensi che un tempo questa fabbrica superava abbondantemente il milione di pezzi all’anno. Se Gianluca Ficco, segretario generale Uilm settore metalmeccanici, evidenzia che "il termine all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, combinato al perdurare di bassi volumi produttivi, rischia di causare centinaia di esuberi", d’altra parte Rosy Cuomo, delegata Fiom-Cgil, evidenzia il bicchiere mezzo pieno: "Innanzitutto portiamo a casa la sicurezza di continuare fino a fine anno con il contratto di solidarietà, che non era affatto scontata e che è un obiettivo al quale abbiamo iniziato a lavorare fin dal 6 novembre 2017. Da adesso ci occuperemo di come affrontare il 2019".

"Adesso il nostro obiettivo - aggiunge Angela Laprocina, delegata Fim-Cisl - è garantire forme di tutela a tutti i lavori, nessuno escluso, attraverso contratti di solidarietà ed eventuali forme di ricollocamento su base volontaria, sia all’esterno del gruppo che all’interno, in altri stabilimenti. La grande incognita è sul 2019 ma intanto abbiamo aggiunto nuovi mesi di tutela". Dal 2014, anno dell’accordo tra sindacato e azienda per attivare i contratti di solidarietà, le uscite dallo stabilimento di Solaro sono state 96: attualmente sono poco più di 700 i lavoratori impegnati nella fabbrica di Corso Europa. "Questa di Solaro - ricorda Rosy Cuomo - resta l’unica fabbrica di lavastoviglie attiva in Italia per una precisa scelta dell’azienda: i nostri principali competitor hanno delocalizzato la produzione".