La privacy europea spaventa gli artigiani brianzoli

In 200 all’incontro organizzato da Confartigianato

La sala assemblee di Confartigianato Monza e Brianza

La sala assemblee di Confartigianato Monza e Brianza

Monza, 30 maggio 2018 - Il tema è caldo, anzi caldissimo. Lo dimostrano i circa 200 imprenditori che hanno affollato la sala assemblee della sede di Confartigianato. Una grande aula che non è bastata. Tanto che è stato allestito uno schermo nella hall d’ingresso. Si parlava della nuova normativa europea sulla privacy. Una norma europea entrata in vigore il 25 maggio che impone ad aziende, associazioni e pubbliche amministrazioni di analizzare i propri processi interni relativi al trattamento dei dati personali e definire policies e procedure per acquisire, utilizzare e gestire in modo corretto i dati personali (di clienti, fornitori e propri dipendenti) , minimizzare i rischi di perdita dei dati personali e comunicare tempestivamente al Garante e agli interessati l’eventuale perdita dei dati personali trattati. Pena, multe salate per chi non si adegua (anche se per le imprese sotto i 250 dipendenti hanno alleggerimenti in termini di oneri).

«Cosa è necessario fare? Come perdere meno tempo ed energie possibili nell’espletamento delle pratiche? Abbiamo nominato – ha detto il presidente di Confartigianato Milano Monza e Brianza, Gianni Barzaghi – un referente per la Privacy, l’avvocato Michele Testa, che sarà sempre a disposizione degli imprenditori associati. Stiamo portando avanti una battaglia sui tavoli europei perché venga tenuta in considerazione la situazione particolare delle Pmi. L’Europa faccia finalmente vedere che pensa alle piccole imprese: ci serve ancora del tempo, è necessario per comprendere al meglio quanto richiesto e per potersi adeguare. Abbiamo già chiesto alla Commissione Ue, ma continuiamo a insistere affinché raccomandi agli Stati membri e alle Autorità nazionali per la protezione dei dati di non applicare sanzioni alle Pmi durante il primo anno del regolamento. Ciò che serve alle imprese ora è un’attività di supporto e consulenza. Gli imprenditori si preoccupano della loro privacy e di quella degli altri. Tuttavia, molti degli orientamenti e delle note interpretative sono stati emessi solo negli ultimi mesi. Tutto ciò sta creando molta incertezza e rischia di mettere in serie difficoltà soprattutto i piccoli. Occorre prevedere un periodo di grazia durante il quale chi non è allineato venga allertato e possa sistemare la propria posizione. Siamo fiduciosi che nel decreto di adeguamento dell’ordinamento italiano sia data particolare attenzione alle esigenze delle micro e piccole imprese».

«Chiediamo semplificazioni – ha proseguito Barzaghi – e soprattutto adempimenti proporzionati in base al principio del “Pensare innanzitutto al piccolo”. Su questo punto fondamentale sarà il ruolo del Garante della Privacy cui viene attribuito il compito di emanare linee guida con specifiche modalità semplificate. Sono suggerimenti ragionevoli che auspichiamo verranno accolti. Nel frattempo abbiamo fatto la nostra parte, costruendo una “cassetta degli attrezzi” con tutto l’occorrente per dimostrarsi in regola con il nuovo Regolamento».