Crisi Pozzoli Food: "Che tristezza vedere il supermercato vuoto"

Il dolore e la disperazione dei dipendenti

Pozzoli Food

Pozzoli Food

Monza, 19 gennaio 2020 -  La chiusura dei supermercati Pozzoli Food spa è imminente. La sede centrale è in via Cooperazione 11 a Carate e ha 18 punti vendita in Lombardia con 185 dipendenti. L’azienda ha presentato in Regione richiesta di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti, giovedì è stata data la notizia di convocazione di un’audizione su sollecito dei politici regionali, per esaminare con sindacati e proprietari la delicata situazione. 

Il comunicato della Filcams Cgl esprime «grande preoccupazione», dopo la richiesta di concordato preventivo e la chiusura di 7 punti vendita a gennaio «per grave crisi finanziaria». Pozzoli ha iniziato una svendita totale finalizzata alla chiusura di tutti i negozi. Al momento sono aperti: Desio, Bernareggio e Vertemate. I lavoratori sono stati messi in ferie. La cassa integrazione straordinaria durerebbe 12 mesi più eventuali 12 di proroga. 

L’azienda ha 60 giorni per presentare in tribunale la documentazione. Se ci fosse un compratore i lavoratori manterrebbero il posto con eventuale cassa integrazione straordinaria. In caso contrario ci sarebbe un fallimento con cassa integrazione a zero ore oppure con licenziamento Naspi. Se il tribunale non dovesse accettare si potrebbe arrivare a un’amministrazione straordinaria.. 

Di certo è una tristezza entrare nel punto vendita di via Mosè Bianchi. Il reparto macelleria e salumeria vuoto. Il riscaldamento spento. I reparti mezzi vuoti, solo 3 commesse alle casse per vendere ogni prodotto rimasto al 40% di sconto. «È stato un fulmine a ciel sereno - racconta una dipendente . È tutto così triste. Non ce lo aspettavamo. Ora restiamo finché c’è materiale da vendere, poi non sappiamo nulla. Stiamo inviando curriculum, ma sorridere alla cassa è dura». Anche per i clienti è triste camminare tra reparti mezzi vuoti. «Mi ero insospettita prima di Natale – spiega una signora- al reparto carni, non c’era il manzo. Anche i giorni successivi mancava la carne. La macellavano loro, era davvero buona e ottima la qualità/prezzo».