Monza, Yalp è l'app dei sogni dei musicisti: traduce le armonie in spartito

Nasce da tre amici, qualche nota (musicale), un po’ di matematica e di informatica

Il team di Yalp

Il team di Yalp

Monza, 20 novembre 2018 - Si chiama Yalp (Play al contrario). È una app scaricabile su tablet o telefonino. Nasce da tre amici, qualche nota (musicale), un po’ di matematica e di informatica. Sono gli ingredienti di un successo internazionale che ha base a Monza. Tre giovani “brianzolo-milanesi” hanno infatti inventato un sistema che traduce la musica in accordi e, in pochissimo tempo, hanno superato il milione di utenti in tutto il mondo. Tutto questo mettendo insieme una loro passione (la musica) e i loro studi (informatica e matematica). «Ho sempre amato la musica e un giorno, insegnando a suonare la chitarra elettrica, ho conosciuto Mattia, anche lui appassionato di musica e matematico geniale. Insieme a un altro amico, Vincenzo, anche lui informatico, ci siamo messi a lavorare a questa idea: creare un sistema in grado di tradurre la musica in automatico», spiega Simone Geravini, 37 anni di Monza. Così insieme a Vincenzo Picariello (39 anni informatico di Paderno Dugnano) e Mattia Bergomi (32 anni «attualmente a Lisbona per lavoro, ma vissuto a Muggiò, quello che si dice un cervello in fuga con un piede in Brianza», scherza Simone) si mettono sul computer e cominciano a lavorarci. E nel 2015 mettono in rete il primo prototipo accessibile attraverso un sito internet. L’idea è semplice. Realizzare un sistema grazie al quale le persone possano inviare un file musicale (in formato mp3) e ottenere uno “spartito” della melodia suonata. 

Uun sogno per molti musicisti che, trovata una melodia strimpellata alla chitarra, devono poi mettersi lì e perdere tempo, traducendola nota per nota al fine di fissarla per sempre su uno spartito.  «Abbiamo così realizzato un algoritmo che permette a un computer, un’intelligenza artificiale, di fare quello che per anni hanno fatto i musicisti», spiega Simone.  E, bingo. La cosa è subito un successo. Così nel 2016 i tre amici fondano la società Nami Lab con sede a Milano e uffici a Monza, creando poi anche una app (Yalp) scaricabile su telefonini e tablet (da sistemi Android e Ios).

«Ciò È stato possibile grazie ad alcuni investitori: Massimo Orlandi, Egidio Ricciuti e Riccardo Bani che hanno creduto nel progetto». E in poco più di un anno il sistema ha analizzato oltre un milione di brani in tutto il mondo. «Oggi siamo noi più 4 collaboratori. Siamo gli unici al mondo a farlo. La maggior parte di utenti arriva da Stati Uniti, Giappone, Inghilterra, Germania e Italia. Il funzionamento è semplice. Uno scarica la app gratuitamente, manda il file mp3 con gli accordi e il computer lo traduce restituendo uno spartito semplificato con sigle internazionali», dice Simone.  Ma se la App è gratuita dove sta il guadagno? «Nelle funzionalità aggiuntive. Alla cifra di 0.99 centesimi si può ottenere la possibilità di scaricare la traduzione su un pdf oppure effettuare una trasposizione automatica di tonalità», conclude Simone.