Rinasce la Panem di Muggiò: questo pane conquisterà l’Europa

Viaggio nello storico stabilimento di via Pavia: si torna a lavorare

Ritorno al lavoro alla Panem

Ritorno al lavoro alla Panem

Muggiò (Monza Brianza), 22 maggio 2019 - "La nostra storia sa di buono, come il pane. E con un prodotto come quello che stiamo realizzando arriveremo in Europa". Ci accoglie così, nello stabilimento di via Pavia 9, l’amministratore delegato di Panitalia, la società che da poco più di un mese ha acquisito il sito produttivo e l’azienda Panem di Muggiò. I primi giornalisti ad entrare in azienda, a vedere la produzione che è ripartita su più linee, i forni accesi, i lavoratori in piena attività.

"Oggi per competere bisogna avere idee chiare – spiega l’Ad – anticipando le richieste di mercato. Abbiamo creduto nel cambio di strategia: basta con il pane fresco, lasciamolo alla grande distribuzione organizzata e ai fornai, rilanciamo con una nuova ricetta il pane a lunga conservazione". Lo storico marchio Panem è tornato così sul mercato e sulle tavole dei consumatori: le produzioni sono riprese all’inizio di aprile e i primi prodotti sono a scaffale di importanti rivenditori nazionali che hanno condiviso da subito il progetto di rilancio, evidenziato inoltre dalla vocazione occupazionale e sociale sul territorio della Brianza, dove insiste il sito produttivo. Il progetto industriale poggia su una visione moderna del mercato di riferimento e le competenze di alcune ex risorse umane Panem, 15 al momento i lavoratori coinvolti, per ridare valore a storici marchi come Panem, Panitalia, Panfamiglia e Buralli.

La Panem, per decenni considerata il più grande panificio d’Italia e il terzo in Europa, soprattutto dal 1989 al 2003 quando prima Barilla e poi Gran Milano ne curarono lo sviluppo, era stata chiusa nei primi mesi del 2018. "Qui il capitale umano è molto importante, con competenze elevate, in grado di rilanciare il marchio, estremamente conosciuto, che dà garanzie al consumatore". Gli ingredienti per il successo sono pochi ma sani e certificati: farina, acqua, lievito madre, olio extra vergine di oliva, sale. "Il pane di lunga conservazione sfiora un mercato da 800 milioni di euro per soddisfare il bisogno importante nella dieta degli italiani". Ma se gli ingredienti sono minimi, i prossimi passi vanno nella direzione del massimo risultato: una distribuzione capillare in Italia e in Europa, il consolidamento dei prodotti e l’innovazione, "perché se non fai innovazione sei morto". Le idee ci sono, la strategia anche, il prossimo «cavallo di battaglia» già pronto per essere lanciato sul mercato. «E siamo solo all’inizio».