Mercatone Uno, una 'misera' cassa integrazione

Concessi gli ammortizzatori ai 1.800 addetti, ma a cifre molto basse

Protesta dei lavoratori di Mercatone Uno

Protesta dei lavoratori di Mercatone Uno

Cesano Maderno (Monza Brianza), 20 giugno 2019 - Cassa integrazione fino a fine anno ma basata sull’ultima busta paga e non sul contratto precedente, per i lavoratori di Mercatone Uno. Tornano da Roma con tanto amaro in bocca e tanta rabbia, annunciando battaglie legali, i delegati sindacali che ieri hanno condotto una estenuante trattativa, durata oltre 8 ore, al ministero dello Sviluppo economico, per cercare di ottenere le maggiori tutele possibili per i 1.800 dipendenti rimasti senza lavoro all’improvviso, avvisati con un WhatsApp nella notte tra il 24 e il 25 maggio scorso. 

Lunedì pomeriggio sono stati nominati i 3 nuovi commissari governativi a cui è stata riaffidata l’amministrazione straordinaria dell’azienda, dopo che i loro predecessori l’avevano ceduta nell’agosto 2018 alla Shernon Holding srl, società creata pochi mesi prima con sede a Malta, capace di farla fallire in poco più di 8 mesi di gestione. I tre nuovi commissari sono stati scelti ad estrazione, come disposto da una direttiva emanata dal ministro Luigi Di Maio. Precedentemente una commissione di esperti ha selezionato tre rose di candidati, tra quelli che avevano risposto all’avviso pubblico. Le sorti di Mercatone Uno (o meglio, di quel che ne resta, ormai) sono nelle mani Giuseppe Farchione, Luca Gratteri e Antonio Cattaneo. Il primo nodo che hanno dovuto affrontare di concerto con il Ministero, è quello dei lavoratori dipendenti, ormai sull’orlo della disperazione, visto che non ricevono stipendi dallo scorso mese di aprile. Ebbene, la proposta «prendere o lasciare» formulata ieri è quella della Cassa integrazione basata non sul contratto in vigore al momento dell’attivazione dell’amministrazione straordinaria, bensì su quello in vigore quando la catena ha chiuso i battenti, ovvero il frutto di molte rinunce dei lavoratori, che si erano visti tagliare significativamente il loro orario di lavoro, scendendo da 40 a 28, 24 o addirittura 20 ore settimanali.

«In pratica significa che qualcuno andrà in cassa integrazione 300 euro al mese, come si fa ad andare avanti in queste condizioni, se consideriamo anche che molte Inps non sono in grado di anticipare il Tfr?», si sfoga Marianna Iurato, rappresentante sindacale del punto vendita di Cesano Maderno, che ieri mattina è partita alle 4 da Seveso per essere puntuale all’incontro di Roma. E mercoledì ci sarà il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che verrà in Brianza e incontrerà i lavoratori della Mercatone Uno. L'unica piccolissima buona notizia di ieri è che anche Unicredit, come già Banca Intesa, ha deciso di congelare per un anno le rate dei mutui dei propri clienti dipendenti di Mercatone Uno.