Fallimento Mercatone Uno, fiato sospeso per le offerte

C’è attesa per sapere se ci saranno offerte in grado di salvare i 1.800 addetti dei punti vendita in tutta Italia

Una manifestazione davanti a un punto vendita del gruppo fallito (Brianza)

Una manifestazione davanti a un punto vendita del gruppo fallito (Brianza)

Cesano Maderno (Monza Brianza), 9 novembre 2019 -  Ci sono 12 offerte presentate entro il termine del 31 ottobre dopo il fallimento di Shernon holding srl, la società che controllava la Mercatone Uno. I sindacati sono in attesa di conoscere i contenuti di queste offerte per capire innanzitutto se riguardano l’intera rete distributiva della catena o singoli punti vendita o gruppi di punti vendita, mentre nel frattempo è aperta l’asta per la cessione della merce ancora custodita in 46 punti vendita.

«Abbiamo chiesto al ministero di essere convocati al più presto per fare il punto della situazione cominciando dal conoscere i contenuti delle offerte presentate, da cui dipende anche il destino di oltre 1.800 lavoratori, 52 a Cesano Maderno», spiega Matteo Moretti, della Filcams Cgil, che segue la vertenza. L’asta delle merci ha un valore complessivo di 20 milioni di euro e comprende abbigliamento, bricolage, prodotti per la casa, complementi d’arredo, elettrodomestici, mobili, prodotti per la persona, sportivo e tessile. I dipendenti al momento sono in cassa integrazione fino al 31 dicembre e non hanno alcuna certezza per il futuro.

«Abbiamo lavoratrici che ricevono oggi 400 o 450 euro al mese a causa del contratto modificato con riduzione d’orario prima del fallimento», dice Moretti. Senza dimenticare la questione dei circa 500 creditori, in gran parte piccoli artigiani o ditte individuali, tra trasportatori, montatori, manutentori e fornitori.