L’imbianchino 2.0 si inventa insegnante di Italiano in Polonia

Mago di internet costretto a emigrare perché in Italia non trovava un lavoro adeguato, ora insegna italiano in Polonia

Diego Mulfari a Cracovia

Diego Mulfari a Cracovia

Besana (Monza e Brianza), 6 aprile 2018 - Da imbianchino 2.0 a emigrante, fino a “professore di Italiano”. Diego Mulfari, 33 anni, non “si ferma mai”. In Italia, a più di 20 anni aveva preso in mano i “destini dell’azienda di famiglia”. Un’attività old economy: imbianchino. A Besana.

Una piccola attività che rischiava come altre migliaia di essere travolta dalla crisi scoppiata nel 2008. Che fare? Diego aveva messo mano alla tastiera e con una connessione a internet, creando un sito e un blog aveva rilanciato l’attività diventando un caso famoso in tutta Italia e non solo. «L’imbianchino 2.0».

Così Diego Mulfari fra interviste, riconoscimenti, collaborazioni con i più grandi colossi della rete sembrava destinato a “sfondare in Italia” e invece una decina d’anni più tardi (oggi ne ha 33) per «poter vivere dignitosamente» ha deciso di emigrare in Polonia. «Purtoppo la percezione e i budget delle piccole aziende, oltre che la pressione fiscale, non permettevano a un giovane freelance come me di vivere dignitosamente in Italia. Inoltre, entrare nelle multinazionali dalla porta principale (in Italia) era per me quasi impossibile. Concorrenza altissima e pochi posti disponibili. Ho trovato una terza via. Lavoro per Accenture come castomer care (assistente alla clientela) qui a Cracovia».

E ora? In Polonia si è messo a fare l’insegnate di Italiano. «L’idea mi è venuta circa un mese fa. Girovagando per siti web di annuncilocali (come gumtree.pl o olx.pl) mi sono imbattuto in alcuni insegnanti italiani che si proponevano come tutor linguistici qui a Cracovia». L’Italiano è infatti, a sorpresa, una lingua “molto richiesta” in Polonia «per due motivi: il primo è che attraverso questa lingua è possibile trovare lavoro in una multinazionale e percepire un bonus linguistico. Il secondo è che qui a Cracovia ci sono numerosi ristoranti e locali italiani: i polacchi vanno matti per la nostra cucina e la nostra cultura».

Un'idea per conoscersi, socializzare (per chi è a centinaia di chilometri da casa) ma anche per guadagnare qualche soldino. «Non grandi cifre, ma va bene così - dice Diego –. Per ora le lezioni che ho fatto sono state con polacchi residenti qui a Cracovia. Ci siamo visti in uno Starbucks e abbiamo iniziato a conversare in lingua italiana e a fare esercizi di ascolto e grammatica. Erano tutti professionisti con la passione per la nostra cucina e la nostra cultura. Ho poi effettuato una lezione con una ragazza polacca residente a Varsavia, attraverso la piattaforma Skype. Grazie alle nuove tecnologie è infatti possibile abbattere i limiti spaziali e aprirsi al mercato nazionale, europeo e perchè no, mondiale».

Ma come è nata l’idea? «È nata per necessità: mi sono chiesto come guadagnare un extra qui a Cracovia e mi sono interrogato sulle mie competenze. Certe volte la soluzione è proprio sotto il nostro naso ma non ce ne accorgiamo. Ho deciso allora di aprire italianlanguage.expert e iniziare a registrarmi su portali come preply.com». E siccome il suo polacco non è un granché «con gli studenti principianti mi aiuto con l’inglese (lingua molto diffusa e ben parlata dai polacchi). Con gli studenti di livello intermedio e avanzato parlo ovviamente in italiano, cercando di rielaborare concetti difficili in maniera più comprensibile. Cerco però di abituare tutti fin da subito al suono della lingua italiana. Ad abituare l’orecchio». E' nato così “l’insegnate di Italiano in Polonia 2.0”.

fabio.lombardi@ilgiorno.net