Rimadesio compra i capannoni della Feg

Acquistati all’asta i capannoni in liquidazione

Una fase di produzione della Feg nei vecchi capannoni

Una fase di produzione della Feg nei vecchi capannoni

Giussano (Monza Brianza), 7 febbraio 2019 - Rimadesio ha comprato per 14,1 milioni di euro i capannoni della Feg, azienda che aveva lasciato a casa 105 dipendenti dopo una lunga crisi.

La vendita è avvenuta all’asta giudiziaria fissata dalla sezione fallimentare del Tribunale di Monza per la storica e famosa azienda di arredi di Giussano, che si trova in concordato preventivo in vista della liquidazione. Per soddisfare i creditori, gli immobili della Feg (che aveva anche rilevato la Salvarani, noto brand famoso in tutto il mondo per la produzione di cucine e complementi d’arredo) sono stati messi in vendita ad una base d’asta di 13 milioni di euro e sono stati aggiudicati dalla Malberti Holding, che gestisce il patrimonio immobiliare e il marchio della Rimadesio, leader nella realizzazione di porte, librerie, cabine armadio. I capannoni della Feg, ormai vuoti, distano poche centinaia di metri dalla sede della Rimadesio. La «Feg Industria Mobili sas» aveva ottenuto dal Tribunale di Monza il concordato preventivo nel luglio del 2012 e nel settembre dello stesso anno si era dato l’ok alla vendita senza incanto degli immobili della società, che aveva sede legale in via superstrada Valassina. Ma solo dopo molte aste andate deserte e 6 anni di tentativi e di trattative avviate con diversi gruppi internazionali e nazionali, l’acquisto è andato in porto. 

La Feg, messa in ginocchio da un accordo di ristrutturazione societaria con le banche non andato a buon fine, era arrivata al concordato preventivo per evitare il fallimento dopo un tentativo di affitto di azienda, anche quello alla fine naufragato. Nel 2014 la Terragni fabbricamobili di Paderno Dugnano aveva preso in affitto per un anno, sulla base di un accordo con il Tribunale fallimentare di Monza, la Feg Salvarani allo scopo di acquisirne poi il marchio. Con questa procedura si era riaperta una luce all’orizzonte della storica azienda di mobili della Brianza, i cui problemi finanziari erano iniziati nella primavera del 2011. L’esercizio provvisorio voluto dal Tribunale aveva permesso che la produzione proseguisse almeno per evadere le commesse stipulate prima del crac societario. La Terragni Fabbricamobili di Paderno Dugnano, società di artigianato evoluto di altissima qualità, con sede lungo la Milano-Meda in via Cuneo 1, voleva mantenere in vita i due marchi storici dell’arredo made in Italy, Feg e Salvarani. Per i 105 lavoratori era stata definita la procedura di mobilità. Dopo i due anni di cassa integrazione, per i dipendenti del noto brand brianzolo erano scattati i licenziamenti nel maggio del 2013. Una trentina di dipendenti, però, tra produzione, uffici e vendita avevano continuato a lavorare. 

Ora, dopo la cessione dei capannoni a Rimadesio, resterebbero ancora altre proprietà immobiliari della Feg da vendere all’asta giudiziaria. Secondo la proposta di concordato preventivo presentata ai giudici monzesi dalla Feg nel 2012, la società si è impegnata «al pagamento integrale dei creditori privilegiati» per complessivi quasi 24 milioni di euro, contando su un patrimonio «costituito da un attivo sociale pari a 50 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i patrimoni personali delle socie». I giudici hanno disposto la vendita di quattro lotti: oltre al lotto principale composto dall’immobile in via Prealpi a Giussano (superfici di vendita, magazzini e uffici) ci sono un immobile in Verano Brianza affittato a palestra, un terreno edificabile residenziale in via Garibaldi a Giussano e due appartamenti a Marilleva.