Solaro, alla Electrolux il lavoro c’è ma è a 350 chilometri

La multinazionale cerca in Brianza i rinforzi che servono per 2-3 mesi nella fabbrica veneta del gruppo

La Electrolux di Solaro

La Electrolux di Solaro

Solaro (Monza e Brianza) 4 febbraio 2017 - Il lavoro adesso c’è, ma è a 350 chilometri di distanza: l’azienda chiede a 30 volontari di trasferirsi per qualche settimana. Electrolux si farà carico di tutte le spese, oltre al riconoscendo di un’indennità di trasferta per chi accetterà. È la proposta formalizzata in questi giorni da Electrolux Italia e rivolta ai poco più di 800 dipendenti diretti che sono in forza allo stabilimento di Solaro, dove ormai da più di due anni è in vigore il contratto di solidarietà che riduce le ore lavorative.

L’azienda ha chiesto ai lavoratori di Solaro se ci sono volontari disposti a trasferirsi temporaneamente nella fabbrica di Susegana, in provincia di Treviso, dove si producono frigoriferi e altri elettrodomestici, anziché le lavastoviglie costruite a Solaro. Perchè in questo momento la mano d’opera serve là, dove c’è un picco di richieste di mercato, definite «stagionali» alle quali l’organico non riesce a far fronte, nonostante da quelle parti sia già stato sospeso il regime di solidarietà con la riduzione d’orario e si lavori quindi a tempo pieno, 8 ore al giorno.

La comunicazione è giunta ai sindacati insieme a un segnale positivo sulla ripresa della produzione anche nel sito produttivo di Corso Europa, che potrebbe far ridurre i 49 giorni di chiusura collettiva programmati per il 2017 e comunicati nell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico (di cui 2 già osservati in questo primo mese). Per l'ipotesi di trasferimento temporaneo nella fabbrica di Susegana si cercano tra i 20 e i 30 lavoratori da destinare alle linee produttive per un periodo di 2 o 3 mesi, con date ancora da confermare. Ai lavoratori che accetteranno questa proposta, verranno riconosciute un’indennità di trasferta giornaliera, viaggio, vitto e alloggio. I trasporti potranno essere settimanali, con partenza domenica sera e rientro venerdì sera o mensili.

La proposta ha suscitato qualche perplessità nel sindacato, in particolare nello stabilimento di Susegana, da dove una nota della Rsu evidenzia chide «l’individuare più che misure tampone delle soluzioni di prospettiva, che permettano un adeguamento occupazionale alle crescenti esigenze produttive, anche in costanza di ammortizzatori se serve - con un ricambio generazionale soft».

Per l'azienda, Marco Mondini, direttore risorse umane di Electrolux Italia precisa che la proposta del trasferimento intende «far fronte a un’esigenza puntuale ed eccezionale relativa a un prodotto specifico dello stabilimento di Susegana, in applicazione degli accordi sottoscritti con il sindacato proprio sui trasferimenti tra realtà del Gruppo, utili anche ad alleggerire il ricorso ai contratti di solidarietà. Le dichiarazioni continue relative alla carenza strutturale di organico dello stabilimento di Susegana sono prive di fondamento, visto che per almeno sei mesi all’anno nello stabilimento si lavora a un regime di orario ridotto di 6 ore».