Crisi Linkra, scende in campo Palazzo Chigi

Ordine del giorno del deputato brianzolo Capitanio per tenere viva l’attenzione del Governo sui 220 dipendenti dell’ex colosso dell’high-tech

Corteo lavoratori

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Agrate Brianza (Monza e Brianza), 4 novembre 2019 - Un’attenzione speciale da parte del Governo per i 220 tecnici e operai di Compel-Linkra, l’ex colosso high-tech di Agrate e Cornate, costola di Alcatel leader nella produzione di ponti-radio, affondato dal tracollo delle telecomunicazioni. Un ordine del giorno del deputato brianzolo Massimiliano Capitanio (Lega) ha riportato all’attenzione di Palazzo Chigi i problemi dei dipendenti in cassa integrazione per cessazione di attività – una misura introdotta quest’anno – fino al 31 maggio, poi, per loro scatterà la mobilità. «Una situazione delicata che Roma deve avere ben presente», dice il parlamentare che ha preso l’iniziativa in occasione della conversione in legge del decreto 101 sulla tutela dei lavoratori e sulla soluzione delle crisi aziendali. L’impegno arriva dopo che i sindacati sono riusciti a ottenere l’indennità che permette alle maestranze di tirare avanti.

«Siamo attenti alle fluttuazioni del personale in Cordon, il gruppo francese che ha assorbito 122 addetti: se qualcuno se ne va, devono subentrare i colleghi in stand-by», ricorda Adriana Geppert della Fiom-Cgil. «Nonostante la boccata d’ossigeno arrivata con i soldi della cassa, sono ancora tutti a rischio. Ho ritenuto necessario evidenziare le priorità del mio territorio tra i 150 casi di imprese in difficoltà aperti al Ministero. Sono soddisfatto della risposta del Governo al mio ordine del giorno», aggiunge Capitanio. I due comuni che ospitavano le sedi del marchio brianzolo seguono da sempre la vertenza. Non hanno mai nascosto che Comple-Linkra sia una “bomba sociale”. «La crisi con l’impatto peggiore per il territorio in questi anni difficili». Cornate si è vista sfumare davanti agli occhi l’unica, vera piazzaforte industriale che avesse mai avuto, «il resto da noi è artigianato e agricoltura», Agrate un pezzo significativo del proprio patrimonio produttivo, «perdite che non verranno mai più colmate». Il rischio che finisse con un altro bagno di sangue è stato scongiurato in extremis la primavera scorsa, quando sono stati ridotti a meno della metà i 50 nuovi esuberi dichiarati dai Francesi.

La politica era entrata a gamba tesa nella trattativa e alla fine si era arrivati all’accordo. Ora, si cerca di limare ulteriormente i numeri. «Conta anche un singolo posto, ci battiamo con tutti i mezzi per conservarlo», sottolinea Geppert. Mentre si apre un’altra settimana calda per l’occupazione in Brianza. Il 10 novembre scade la cassa in Candy «e noi puntiamo al rinnovo fino a settembre 2020», annunciano Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza ed Eliana Dell’Acqua della Fim-Cisl Brianza-Lecco. «In gioco c’è il destino di 450 famiglie, 130 le teste in eccesso per i Cinesi di Haier che l’anno scorso hanno comprato l’azienda». Infine, c’è la vicenda Peg-Perego. Anche il gigante delle carrozzine si è affidato agli ammortizzatori, ma i sindacati non nascondono la preoccupazione.