Candy, il fatturato vola ma nella fabbrica di Brugherio restano gli esuberi

Il bilancio del 2017 chiuderà oltre il miliardo, in forte crescita ma a settembre scadranno i contratti di solidarietà,che finora hanno impedito i licenziamenti nell'unico impianto produttivo del Gruppo rimasto in Italia

La fabbrica Candy di Brugherio

La fabbrica Candy di Brugherio

Brugherio (Monza e Brianza) 3 aprile 2018 -  Il Gruppo Candy sorride, ma gli operai della fabbrica di Brugherio un po’ meno. Mentre infatti la multinazionale del settore degli elettrodomestici prosegue una crescita di fatturato presentando nuovi prodotti, restano sul piatto gli esuberi (attualmente congelati grazie ai contratti di solidarietà) individuati due anni fa a Brugherio (ultima fabbrica del gruppo rimasta in Italia).

"Il bilancio è andato bene, confermo le stime di crescita del nostro Ceo (amministratore delegato ndr) che prevedevano un più 10 per cento, e dovremmo chiudere il 2017 con un fatturato di circa un miliardo e 160 milioni. Dai dati che presenteremo a breve emerge inoltre che siamo il gruppo nel settore elettrodomestici che cresce di più in Ue", ha detto Gianpiero Morbello, head of brand strategy and identity di Candy Hoover Group, all’agenzia Radiocor Plus a margine della conferenza stampa di una settimana fa per la presentazione delle novità proposte dall’azienda in occasione di Eurocucina 2018 (manifestazione che si svolgerà in parallelo con il Salone del Mobile di Milano dal 17 al 22 aprile).

«Nel – ha dichiarato Morbello – abbiamo raggiunto una quota di mercato del 64% (in crescita rispetto al 48% del 2016). Praticamente 2 elettrodomestici connessi su 3 di quelli che vengono venduti in Europa sono a marchio Candy. Il gruppo va bene soprattutto in Italia (14%), Francia (16%) e Gran Bretagna (24%) anche se il mercato di questo Paese ha sofferto un po’ a inizio anno a causa della Brexit. Nei progetti futuri di Candy c’è quello di raggiungere per il 2020 un fatturato di 2 miliardi".

Nella fabbrica di Brugherio, dove lavorano circa 500 operai, però sono stati individuati 280 esuberi finora "congelati" grazie alla solidarietà (che scadrà a settembre) e a modifiche agli impianti che hanno ridotto le linee aumentandone però le singole capacità produttive. "Siamo contenti di questi numeri davanti ai quali occorre però rivedere gli esuberi previsti. Sarebbe scandaloso licenziare davanti a una crescita di fatturti e utili. Non solo. Occorre un piano di rilancio per dare occupazione e prospettiva all’impianto di Brugherio", ha detto Paolo Mancini, delegato sindacale e coordinatore Fiom Cgil. Candy ha circa 4.100 dipendenti nel mondo, sei stabilimenti tra Europa, Turchia e Cina e 47 società sussidiarie. Oltre a Hoover, possiede, fra gli altri, i marchi Rosières (Francia), Jinling (Cina) e Baumatic (Gran Bretagna).

fabio.lombardi@ilgiorno.net