Brugola, azienda da 2 miliardi di viti: "Boom di export ed assunzioni"

Parla Egidio Brugola, presidente dell'azienda che ha dato il nome ad una particolare vite

Egidio Brugola

Egidio Brugola

Lissone (Monza Brianza), 24 settembre 2018 - Di viti ce ne sono tante, di Brugola ce n’è una. E l’hanno inventata a Lissone e la costruiscono praticamente solo in Brianza (da un paio d’anni c’è uno stabilimento anche a Detroit). E se ne fabbricano moltissime.

«Quasi due miliardi di viti all’anno per un fatturato che nel 2018 è destinato a sfiorare i 150milioni di euro (erano 135 un anno fa ndr): 100% export», spiega con orgoglio il presidente Egidio Brugola (nella foto in alto), 38 anni, terza generazione della famiglia che nel 1926 ha fondato la OEB (Officine Egidio Brugola). Una viteria, allora, come molte altre. Ma nel 1945 la svolta. Egidio (nonno dell’attuale presidente) si inventa e brevetta una vite “a testa scavata da una sezione esagonale”. Un marchio di fabbrica indelebile per la Brugola, che ancora oggi ne fa la fortuna. Tanto che, come avviene per le grandi invenzioni, il nome è entrato anche nei dizionari di italiano. Alla voce Brugola lo Zanichelli infatti riporta: «Vite con testa a incavo esagonale, dal nome del suo produttore».

Un’azienda che ha saputo risollevarsi dalla crisi mondiale scoppiata nel 2008 che le aveva assestato un durissimo colpo. Due bilanci in forte passivo ma poi, dal 2010 (il giro d’affari quell’anno segnò 62 milioni di euro) una crescita inarrestabile. Le viti Brugola sono infatti presenti nella maggior parte dei motori delle auto di tutto il mondo. «Dopo Bmw e Mercedes l’anno prossimo cominceremo a fornire case automobilistiche come Hyundai e Kia. E vogliamo continuare a crescere. Differenziando. Oltre alle viti per i motori vogliamo ampliare la gamma di quelle prodotte per l’intera auto», spiega Egidio Brugola che aggiunge: «Occorre restare al passo con i tempi. Per questo vogliamo specializzarci anche nelle viti per motori elettrici che, a differenza di quelle per propulsori a scoppio, richiedono specifiche diverse». Risultati che hanno portato anche a incrementi occupazionali. «Negli ultimi tre anni – dice con orgoglio Brugola – in Brianza abbiamo fatto un centinaio di nuove assunzioni» che portano a oltre 400 le persone che lavorano alla Brugola (due su tre sono operai) oltre ai 70 addetti della fabbrica di Detroit «aperta nel 2015 per stare vicini ai nostri clienti statunitensi», spiega Egidio Brugola. E il risultato di quest’anno è ancor più significativo. «Nel luglio del 2017 un incendio ha distrutto parte dello stabilimento. Grazie a enormi sacrifici di chi lavora per noi siamo riusciti comunque a mantenere gli impegni con i clienti e a crescere. Incredibile».