Calcio Monza, vanno all’asta il marchio e tutti i ricordi

Nel pomeriggio vanno all’incanto anche coppe, trofei e targhe di Stefania Totaro

Il giudice delegato Giovanni Battista Nardecchia

Il giudice delegato Giovanni Battista Nardecchia

Monza, 29 giugno 2015 - Ultime ore di attesa per scoprire se, dopo il naufragio del tentativo di vendere il fallito Calcio Monza, qualcuno almeno è disposto ad acquistare lo storico marchio del club biancorosso. L’appuntamento, l’ultimissimo dopo cinque aste giudiziarie andate deserte, è per questo pomeriggio alle ore 15.30 per la sesta asta fissata dalla sezione fallimentare del Tribunale di Monza che mette in vendita «i singoli assets» del club biancorosso: coppe, trofei, targhe e divise sportive, oltre al patrimonio mobiliare dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 composto da macchinari, attrezzature sportive e d’ufficio, mobili e arredi. Base d’asta 150 mila euro, con rilanci minimi eventuali di 10 mila euro ciascuno. Entro le 15 eventuali aspiranti acquirenti dovranno presentare la busta con l’offerta alla cancelleria della sezione fallimentare del Tribunale di Monza, mentre la vendita si terrà nell’ufficio del giudice delegato Giovanni Battista Nardecchia (nella foto).

Questa volta si dice che a contendersi il marchio del Calcio Monza potrebbero addirittura essere in due: un uomo d’affari pachistano (che aveva già offerto ai curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni e Giuseppe Nicosia 10 mila euro sull’unghia, ma è sparito quando gli è stato chiesto di versare per tempo per la quinta asta 100 mila euro e garantirne altri 827 mila per azzerare il debito sportivo e salvare l’intera società sportiva e permetterle l’iscrizione al campionato di Lega Pro entro la fine di giugno) e una coppia di cugini imprenditori brianzoli (il padre di uno di questi è stato in passato presidente del Milan) che ora sarebbero riusciti a mettere in piedi una cordata per procedere all’acquisto del marchio. Se qualcuno si aggiudicherà l’asta potrebbe diventare il prescelto dall’amministrazione comunale monzese quando dovrà scegliere a chi concedere l’iscrizione, decisa dal presidente della Federazione italiana gioco calcio, d’intesa con il presidente della Lega nazionale dilettanti, di una società di Monza o alla Serie D o all’Eccellenza nelle file più basse della categoria.

Ma non è detto che debba andare per forza così. Se l’eventuale acquirente del marchio non fosse il prescelto, dovrà acquistare un titolo sportivo, a meno che non ne sia già in possesso. C’è dunque la possibilità che per la stagione 2015/16 esistano due o più società Calcio Monza. Un pugno nello stomaco per i tanti tifosi biancorossi che in tutti questi anni hanno seguito passo per passo le vicissitudini del club monzese, a cui viene un malore al pensiero che uno qualsiasi possa impossessarsi dei tanti riconoscimenti sportivi che, nel suo piccolo, il Calcio Monza si è guadagnato.