Desio, Cannarozzo la famiglia tutta "rottami e Ferrari"

Arrestato Massimo nell'operazione della Finanza sul business sporco dei metalli in Brianza

Operazione della Finanza

Operazione della Finanza

Desio (Monza Brianza), 27 febbraio 2015 - Un passione di famiglia, quella per la frode fiscale. Cannarozzo, a Desio, e in Brianza, è sinonimo di demolizione e commercio di metalli. Di fatture false ed evasione fiscale. Di aziende come scatole cinesi. Nullatenenti, a turno, sulla carta. Che poi viaggiano in Ferrari, in Porsche o in Bentley. Che vivono (anche) in una maxi villa da anni contestata come abusiva accanto alla Valassina. Che fanno le vacanze su barche e yacht. Che si divertono a sponsorizzare una squadra di calcio. Che aprono e chiudono imprese. Che guardano se sono in ritardo o meno su Rolex d'oro.

E puntuali, ancora una volta, sono arrivate le manette. Adesso è il turno di Massimo Cannarozzo, detto “Diabolik”, figlio di Domenico, diventato celebre negli anni '90 per essere stato definito “il primo evasore d'Italia” per il business miliardario messo in piedi da rottamaio.

Insieme a lui, è finito al fresco un altro imprenditore, Antonino Scabrini.

Le Fiamme Gialle hanno accertato fatture false per oltre 129 milioni di euro. Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dal pm di Monza Donata Costa, sarebbero coinvolti in un commercio in nero di rifiuti metallici i cui proventi sarebbero stati riciclati attraverso investimenti su piazze borsistiche internazionali. Attraverso gli illeciti i due imprenditori, secondo l'accusa, hanno ottenuto un guadagno di oltre 4 milioni di euro in un solo anno di attività. I beni di lusso sono stati sequestrati.

In passato, stessi guai anche per Giovanni Cannarozzo, fratello di Domenico, tra i sette "robivecchi" di Desio arrestati con l' accusa di aver truffato 290 miliardi al fisco. Non si è fatto mancare grattacapi con la giustizia anche il figlio Luigi Angelo, che finì in arresto per bancarotta fraudolenta: fu accusato di dissipare il patrimonio della sua società in acquisti di costose automobili e macchinari per la movimentazione dei rottami. Passione e business che, in famiglia, si fondono da sempre.  

E il nome dei Cannarozzo è finito anche nell'inchiesta Star Wars sulla cosiddetta cava della 'ndrangheta di via Molinara.