Monza, sulle braccia del molestatore seriale il morso di una 12enne

Sono in corso ulteriori indagini per verificare l'eventuale coinvolgimento del fermato in altri episodi di abuso commessi con modalità analoghe

Violenza sessuale (Foto germogli)

Violenza sessuale (Foto germogli)

Monza, 27 marzo 2018 - Si sospetta sia un molestatore di ragazzine seriale R.R.D.S, autotrasportatore di 36 anni compiuti il 4 febbraio, originario del Brasile ma che da tempo risiede a Berbenno di Valtellina, in provincia di Sondrio. Il sudamericano è al momento accusato di due episodi verificatisi lunedì scorso uno dopo l’altro, il primo a Campiofiorenzo di Casatenovo, dove ha assalito una 15enne seguita dalla fermata dell’autobus fin dentro l’androne del condominio dove vive, il secondo a Monza, dove ha preso di mira una 12enne delle medie bloccandola nell’ascensore del palazzo in cui abita prima che lei gli mordesse una mano e si divincolasse.

Le indagini sul suo conto tuttavia sono ancora in corso e si ipotizza che abbia aggredito pure altre giovanissime. Anche per questo motivo, per il timore che possa importunare altre minorenni, il gip di Bologna ieri ha convalidato il suo arresto. Il 36enne, single, è stato bloccato nella notte tra venerdì e sabato a Imola dagli agenti della Mobile di Milano, su ordine dei magistrati di Monza che hanno firmato a suo carico un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. È stato bloccato in Emilia Romagna dove si trovava per lavoro alla guida di un camion. I poliziotti a quanto pare lo tenevano d’occhio già da tempo, proprio per il dubbio che possa essere stato lui nell’ultimo periodo a importunare diverse minorenni, specialmente in Brianza. Dai primi accertamenti avrebbe scelto le sue “prede” a caso, semplicemente incrociandole per strada: così almeno sarebbe successo con la 15enne di Casatenovo, che avrebbe adocchiato appunto alla fermata del pullman e con la 12enne di Monza, intravista mentre rincasava da sola a piedi. Le ha subito pedinate, riuscendo a infilarsi alle loro spalle dentro le palazzine dove abitano per poi avvinghiarle e palpeggiarle. Quando è stato ammanettato, sul braccio riportava ancora i segni del morso della 12enne.