Vimercate, tre alleanze con l’incognita estate

Contro Sartini i due poli opposti cercano di compattarsi sui rispettivi candidati, Sala e Cereda, ma potrebbe uscire un quarto nome

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di Barbara Calderola

Sfida a tre, a Vimercate, per conquistare il Comune, alle amministrative d’autunno. Ma per ora il terzo candidato è ufficioso e "se il centrodestra non farà sintesi" potrebbe arrivarne un quarto. Da settimane per scongiurare questo scenario - "saremmo perdenti in partenza" - Rosario Mancino, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, media per fare confluire l’intera coalizione più la civica Vimercate Buonsenso sul nome di Giovanni Sala.

È stato assessore e vicesindaco della prima giunta guidata da Enrico Brambilla, e poi avversario dell’ex compagno sulla materia più delicata - l’urbanistica - "proposto dalla Lega", precisa Mancino, e portato in palmo di mano dai centristi della minoranza "il nome giusto per espugnare Palazzo Trotti". Nel 1996 l’aspirante primo cittadino mancò di un soffio l’elezione alla Camera sotto le insegne dell’Ulivo. Poi, il cambio di casacca.

"Esperienza". Serve una sola parola ad Alessandro Cagliani (Noi per Vimercate), per tutti in città volto dell’opposizione, per spiegare la scelta e graffiare gli avversari: Francesco Cereda, il giovane consigliere che proverà a riportare il Pd alla guida del Comune dopo "la parentesi pentastellata" e il sindaco uscente, Francesco Sartini, in corsa per il bis alla testa di 5 Stelle e della nuova civica VimercateSi. L’esperimento centrista riunisce un pezzo importante di minoranza con le debite evoluzioni, oltre al gruppo di Cagliani ci sono Vimercate Cambia di Cristina Biella e Italia Viva. "La città ha bisogno di una guida sicura", spiegano mentre il dialogo fra partiti per appianare i recalcitranti è in corso. Di una cosa sono tutti sicuri: la campagna vera e propria scatterà a settembre, l’estate servirà a mettere a punto strategie. Fra le quali quelle per il ballottaggio.

Cereda ripete che "corre per vincere", ma per gli avversari di sempre i dem potrebbero, alla fine, "appiattirsi sui grillini replicando lo schema nazionale".

In gioco c’è il futuro della città, tanti i temi sul piatto: dall’annoso recupero dell’ospedale che sulla carta ha fatto passi in avanti, ma sul quale non si è ancora mosso un mattone, alla piscina chiusa da anni, al ruolo di Vimercate rispetto al territorio, lavoro, economia, ripresa, transizione ecologica. Tutti punti caldi che aspettano le ricette dei candidati. Sperando che non siano solo promesse.