Vimercate, sedia contro la prof al Floriani: il bullo è tornato ma pentito

Ha fatto lavori socialmente utili e adesso si è riscritto a scuola

Vimercate, istituto Floriani

Vimercate, istituto Floriani

Vimercate (Monza Brianza), 12 ottobre 2019 - Un anno dopo il lancio di quella sedia verso la cattedra, la sua vita è cambiata. Bocciato, sì, ma avviato a una maturazione che senza il percorso di espiazione cui si è sottoposto, probabilmente, non ci sarebbe stato. Il bullo, allora sedicenne, che aveva monopolizzato l’attenzione di tutta Italia per un mese, ha faticosamente riannodato i fili della sua vita, da quel giorno di dodici mesi fa in cui un gesto di violenza era costato un ricovero in pronto soccorso all’insegnante che faceva lezione davanti a lui e ad altri ventuno compagni della Terza elettricisti del Floriani, la mattina del 29 ottobre. 

Prima la caccia al responsabile, passata anche attraverso gli interrogatori dei carabinieri e la persuasione del preside Daniele Zangheri, che a fatica aveva bucato il muro dell’omertà, poi l’ammissione, arrivata con una lettera, infine la punizione. Lavori socialmente utili, volontariato con i disabili, condito anche dall’impegno di imparare a memoria un canto della Divina Commedia, per contrappasso. Una proposta che era arrivata dalla stessa professoressa vittima dell’aggressione, 55 anni, rimasta «sconvolta» da quanto avvenuto in classe. Spenti i riflettori della stampa e della televisione, la vita del ragazzo, che aveva chiesto «perdono per un gesto e per le azioni che nel corso di un anno sono sempre state provocatorie», è ripartita con fatica. Una grave crisi, anche personale, strascico di quell’episodio che era costato anche molto all’immagine di un istituto superiore «di frontiera», ma soprattutto aveva segnato per prima l’esistenza del suo stesso autore. 

Difficoltà che si sono fatte sentire pure nello studio. Alla fine dello scorso anno, scontato anche il periodo di venti giorni di sospensione inflitto dal Consiglio dei docenti, con un 5 in condotta nella pagella del primo quadrimestre, non ce l’ha fatta a recuperare. Sui tabelloni esposti a giugno, la scritta: «Non ammesso alla classe successiva». Una sconfitta, anche per i docenti, che però insieme al loro alunno «difficile» non si sono arresi e oggi, in questo frangente, segnano almeno un punto a favore. ll volontariato con i disabili è proseguito ed è servito a recuperare consapevolezza; per il ragazzo sono arrivate anche le preziose ore di alternanza scuola-lavoro. Impegni importanti, che lo hanno sostenuto nella rinascita. Ma soprattutto, all’inizio del nuovo anno scolastico, è arrivata quella che il dirigente Zangheri considera «un’ottima notizia». Il responsabile di quel gesto di violenza ha deciso di tornare a iscriversi. Di riprovarci, insomma. «Riprendere un cammino educativo e formativo è un passaggio fondamentale», sottolinea il preside.