Vimercate, il nuovo salotto nel vecchio ospedale

Via alla gara per vendere il monoblocco e procedere al piano urbanistico che nei prossimi 10 anni porterà spazi culturali, una piazza e 650 appartamenti

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di Barbara Calderola

Una decina d’anni per vederlo realizzato interamente, ma il cambio di fisionomia del centro procederà per step, un po’ alla volta e si vedrà già dal 2023: sono queste le promesse del restyling dell’ex ospedale a Vimercate. Degrado e abbandono che tutti vorrebbero lasciarsi presto alle spalle. Il piano si porterà in dote 650 appartamenti, "realizzati progressivamente – spiega il sindaco Francesco Cereda – e 2mila nuovi abitanti".

Non è poco in una città in stallo demografico da prima che scattasse il nuovo millennio, che prova a rivitalizzare il proprio salotto, morto piano piano dopo il trasloco a Oreno di reparti e medici nell’ormai lontano 2010. L’Amministrazione incassa il plauso dell’Asst "per aver saputo condurre in porto il piano", l’endorsement arriva direttamente dal direttore generale Marco Trivelli che riconosce al suo predecessore Nunzio Del Sorbo "gran parte del merito", lato sanitario. "Io sono arrivato a cose fatte", aggiunge il manager che ieri insieme al primo cittadino e al suo vice Mariasole Mascia ha ripercorso novità e conferme del disegno che vede l’Azienda protagonista. "Grazie al dettaglio che adesso c’è, si potrà bandire la gara per vendere il vecchio monoblocco – sottolinea Trivelli –, il costo della demolizione sarà a carico dell’impresa". Si tratterà di una cifra importante. La corsa "per ridare ossigeno al cuore di Vimercate è cominciata finalmente", ripete Cereda che ricorda che è allo studio "il percorso per garantire che una quota importante di residenziale vada alle giovani coppie e sia comunque accessibile".

Si tratta di 91mila metri complessivi (compresi commerciale e terziario) su 132mila delle tre aree sottoposte a recupero: ex cava Cantù ed ex consorzio agrario, è questa la parte privata dove i cantieri dovrebbero partire già in primavera, le medicine e il monoblocco. Dopo la sospensione del teatro ipogeo da 500 posti introdotto dalla Giunta 5 Stelle nello scorso mandato, il governo di centrosinistra punta alla nascita "di uno spazio culturale polifunzionale nell’ex cappellania, auditorium, spazio espositivo, teatro", sottolinea Mascia. E vista la vicinanza con la biblioteca "si pensa a un passaggio sotterraneo per collegare le due strutture e la nuova piazza, nascerà così un nuovo polo con diverse anime".

Insieme ad Asst il Comune ha chiesto l’ospedale di comunità. Se la spunteranno, secondo Trivelli "sarà il più importante della Brianza, un modello per tutti. Sarà qui che si potrà realizzare il vero spirito della riforma. Il trait d’union fra specialisti e medici di famiglia che non saranno più tasselli staccati uno dall’altro, ma una rete per il bene dei pazienti".