Vimercate, don Mirko Bellora: "La chiesa non è un supermercato"

Il teologo-decano don Mirko ha incontrato i parroci per illustrare l’applicazione delle regole anti-contagio per le mess e di lunedì

Don Mirko Bellora, il teologo-decano di Vimercate

Don Mirko Bellora, il teologo-decano di Vimercate

Vimercate (Monza Brianza), 16 maggio 2020  «La chiesa non è un supermarket". Don Mirko Bellora, il teologo-decano di Vimercate, riporta la Fase 2 "nel binario giusto". "Il ritorno alla liturgia è un’esperienza spirituale e come tale va trattata", ha detto ai parroci della zona nell’illustrare l’applicazione delle regole anti-contagio per le messe. Quindi, da lunedì, sì ai volontari-steward che guideranno i fedeli fra i banchi garantendo il distanziamento "ma no all’intrusione eccessiva nell’intimità di ciascuno. L’indicazione è rispetto rigoroso dei protocolli, ma con discrezione".

«La sicurezza viene al primo posto, - spiega monsignore - ma sono convinto che si debba trovare il giusto equilibrio fra l’eccesso – inaccettabile - che ci trasformerebbe in un negozio, e un lassismo che ci farebbe passare per irresponsabili". Mai come in questa situazione "la via maestra è nel mezzo", ci sarà il tempo "di prendere le misure". "Dopodomani si comincerà in sordina, il ritorno a messa in un giorno feriale ci aiuterà a riaccostarci all’altare gradualmente. La nuova normalità verrà un po’ alla volta". "Sono più preoccupato da un certa reticenza che percepisco intorno alla riapertura delle chiese – rivela don Mirko – dopo averla tanto invocata, mi sembra che alla vigilia abbia preso piede una certa paura. Spero di sbagliarmi. Abbiamo bisogno di ricominciare insieme il cammino interrotto – fisicamente – dalla pandemia. Non si corrono pericoli. Abbiamo applicato scrupolosamente le indicazioni sulla capienza massima. In santuario, ad esempio, potranno entrare fino a 170 persone sulle 850 possibili. Non c’è da avere alcun timore. Adesso che si può uscire in un clima un po’ diverso, non vorrei che prevalessero sentimenti da lockdown".

Raccoglimento e gioia di ritrovarsi, sono gli scenari previsti, fra 48 ore la lunga attesa sarà finita. In città la prima celebrazione è fissata alle 8.30, poi alle 18. "Ai vespri ci sarò io e sarà un’esperienza unica dopo il distacco di queste settimane – dice emozionato il decano – la tecnologia ci ha aiutato a stare vicini da lontano, ma condividere la fede è tutta un’altra cosa. A patto che si capisca che la chiesa è la chiesa". Il messaggio è rimbalzato in tutte le parrocchie del Vimercatese pronte alla rinascita dopo le immagini indelebili della Pasqua in un Duomo vuoto, e di Papa Francesco in piazza San Pietro, solo.