di Veronica Todaro  La maxi operazione è partita ufficialmente ieri mattina anche se già nei giorni scorsi c’erano stati i primi movimenti all’interno dell’area ex Snia.  Dopo esattamente 14 mesi dall’incendio doloso del 25 settembre dell’anno scorso, sono iniziati i lavori di rimozione di tutti i rifiuti presenti, circa 2mila tonnellate.  Già a novembre del 2021 la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano aveva disposto il dissequestro dei rifiuti solidi urbani non combusti ancora presenti all’interno dell’area.  Accertata attraverso diverse indagini la natura dei rifiuti, risultati non pericolosi, si attendeva solo il piano per la rimozione di tutto il materiale, compresi i rifiuti combusti. Il tutto a carico della proprietà dell’area. Da ieri si viaggia al ritmo di 75 tonnellate al giorno di spazzatura, caricata su tre tir diretti in un impianto di smaltimento sul territorio lombardo. Ci vorrà quindi circa un mese prima di vedere il sito finalmente sgombro e pronto per i lavori di rilancio di tutto il comparto. L’ultima parte delle operazioni propedeutiche alla ricostruzione riguarderà l’abbattimento dei vecchi capannoni. Non tutti però: i più simbolici verranno restaurati e trasformati in un museo dedicato alla storia della Snia, sorta nel 1924 e dismessa 18 anni fa, in cui si producevano fibre artificiali, dove negli Anni Sessanta lavoravano più di 6mila persone. Intanto nella zona a sud sono già iniziati i lavori di bonifica del sottosuolo mentre con l’inizio dell’anno inizierà la costruzione di un supermercato a marchio Iperal. Inoltre sono conclusi i lavori di rimozione totale dell’amianto sulle coperture dei capannoni e l’abbattimento degli edifici pericolanti come quello andato a fuoco.  La Snia del futuro vede quindi la luce. I numeri del progetto parlano da soli: 80mila metri quadrati di aree a verde pubblico, 16.500 metri quadrati di aree pubbliche e piazze, 2.200 metri di piste ciclopedonali, 3.830 metri di nuove strade carrabili, con un corridoio verde in direzione nord-sud, con percorsi pedonali e ciclabili. Il comparto produttivo e commerciale verrà insediato nella zona sud dell’area, con una viabilità dedicata di accesso, spazi di sosta breve e di lunga durata per gli autoarticolati e la mitigazione dei comparti tramite viali alberati. Inoltre il comparto residenziale con spazi pubblici di connessione, attrezzati anche in questo caso con percorsi pedonali, aree di sosta, gioco e verdi, aree a parcheggio a servizio delle residenze.  "Credo sia stata una giornata storica per Varedo – commenta il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Fabrizio Figini – perché finalmente abbiamo dato il via al progetto che si completerà presumibilmente entro 5-7 anni ma già oggi si vede l’inizio della rinascita".

Cronaca

di Veronica Todaro 
La maxi operazione è partita ufficialmente ieri mattina anche se già nei giorni scorsi c’erano stati i primi movimenti all’interno dell’area ex Snia. 
Dopo esattamente 14 mesi dall’incendio doloso del 25 settembre dell’anno scorso, sono iniziati i lavori di rimozione di tutti i rifiuti presenti, circa 2mila tonnellate. 
Già a novembre del 2021 la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano aveva disposto il dissequestro dei rifiuti solidi urbani non combusti ancora presenti all’interno dell’area. 
Accertata attraverso diverse indagini la natura dei rifiuti, risultati non pericolosi, si attendeva solo il piano per la rimozione di tutto il materiale, compresi i rifiuti combusti. Il tutto a carico della proprietà dell’area. Da ieri si viaggia al ritmo di 75 tonnellate al giorno di spazzatura, caricata su tre tir diretti in un impianto di smaltimento sul territorio lombardo.
Ci vorrà quindi circa un mese prima di vedere il sito finalmente sgombro e pronto per i lavori di rilancio di tutto il comparto. L’ultima parte delle operazioni propedeutiche alla ricostruzione riguarderà l’abbattimento dei vecchi capannoni. Non tutti però: i più simbolici verranno restaurati e trasformati in un museo dedicato alla storia della Snia, sorta nel 1924 e dismessa 18 anni fa, in cui si producevano fibre artificiali, dove negli Anni Sessanta lavoravano più di 6mila persone.
Intanto nella zona a sud sono già iniziati i lavori di bonifica del sottosuolo mentre con l’inizio dell’anno inizierà la costruzione di un supermercato a marchio Iperal. Inoltre sono conclusi i lavori di rimozione totale dell’amianto sulle coperture dei capannoni e l’abbattimento degli edifici pericolanti come quello andato a fuoco. 
La Snia del futuro vede quindi la luce. I numeri del progetto parlano da soli: 80mila metri quadrati di aree a verde pubblico, 16.500 metri quadrati di aree pubbliche e piazze, 2.200 metri di piste ciclopedonali, 3.830 metri di nuove strade carrabili, con un corridoio verde in direzione nord-sud, con percorsi pedonali e ciclabili.
Il comparto produttivo e commerciale verrà insediato nella zona sud dell’area, con una viabilità dedicata di accesso, spazi di sosta breve e di lunga durata per gli autoarticolati e la mitigazione dei comparti tramite viali alberati. Inoltre il comparto residenziale con spazi pubblici di connessione, attrezzati anche in questo caso con percorsi pedonali, aree di sosta, gioco e verdi, aree a parcheggio a servizio delle residenze. 
"Credo sia stata una giornata storica per Varedo – commenta il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Fabrizio Figini – perché finalmente abbiamo dato il via al progetto che si completerà presumibilmente entro 5-7 anni ma già oggi si vede l’inizio della rinascita".

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