Via al vaccino anti-Omicron

Ex Esselunga di Vimercate e San Gerardo a Monza aprono le porte per la campagna del siero bivalente

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di Barbara Calderola

Giovedì le prime dosi del nuovo vaccino anti-Omicron in Brianza. Appuntamenti già fissati all’ex Esselunga di Vimercate e al San Gerardo.

Per ora gli unici centri della Provincia, ma il piano di escalation, cioè le misure per rispondere a una domanda crescente, ne prevede altri due sul territorio da attivare se necessari: Meda a cura dell’Auxologico e Verano-Policlinico.

La lotta al virus ricomincia dai due poli che hanno scritto pagine importanti della campagna di massa, l’Azienda di Vimercate in poco più di un anno ha somministrato 1,3 milioni di fiale, Monza 718mila: in totale più di 2 milioni. E ora sono pronte ad accogliere over 60 e fragili per alzare la barriera contro la variante. Le porte nel vecchio supermercato in via Toti sono aperte tre giorni a settimana: giovedì (dalle 13 alle 20); venerdì (8-15) e sabato (9-14). I numeri sono bassi, le prenotazioni per questa settimana sono poco più di 200 (online, in farmacia e dai medici di famiglia). Niente a che fare con i mesi caldi della corsa contro il Covid, quando al lavoro fra dottori, infermieri, impiegati e volontari c’erano 200 persone al giorno - oggi sono un decimo - fra Vimercate, Carate-Polaris e i palazzetti a Limbiate e Besana con punte record, il massimo il 17 maggio dell’anno scorso: 6.688 punture in poche ore. Una fiammata simile si è registrata anche fra dicembre 2021 e gennaio 2022.

"Ora le richieste sono decisamente più contenute – spiega Guido Grignaffini, direttore socio-sanitario dell’Asst Brianza – ma se dovessero aumentare, saremmo pronti a farvi fronte". L’emergenza sanitaria è servita a mettere a punto un modello che "non mettiamo mai veramente nel cassetto, è sempre sulla scrivania pronto all’uso". Con il nuovo vaccino bivalente varrà in piccolo "lo sforzo organizzativo oltre ogni immaginazione che abbiamo messo in campo per affrontare una situazione che non era neanche un’ipotesi sulla carta. Ci siamo trovati a combattere un nemico che ci lascia in eredità la collaborazione con l’impresa che prima non era mai stata così forte. Le sedi vaccinali sono state messe a disposizione da aziende del territorio: ora siamo legati da un filo per il bene della comunità. Ma senza i volontari nulla sarebbe stato possibile: protezione civile, Avps, alpini continuano a fare la differenza. E sono sicuro che sarà così ancora per un bel pezzo".