MediaWorld, 500 posti di lavoro a Verano

Trasferito il nuovo quartier generale, primo Retail Lab d’Italia per fondere vendite online e in negozio

Il negozio di Media World a Verano

Il negozio di Media World a Verano

Verano Brianza (Monza e Brianza) 13 novembre 2018  - Oltre 500 posti di lavoro “portai” e creati in Brianza. Sono i numeri del nuovo quartier generale di MediaWorld, prima catena di elettronica di consumo in Italia con 116 punti vendita. Una sede nata in soli sei mesi grazie al restyling (con una riduzione dell’area vendite a favore degli uffici, senza che sia stato licenziato nessun addetto alle vendite) del centro commerciale che già da anni sorge in via Furlanelli ed è ben visibile per chi percorre la Valassina. Una struttura, già operativa da qualche giorno, ma inaugurata ieri mattina dal sindaco Massimo Chiolo insieme ai vertici di MediaWorld. Proprio da qui il gruppo intende far partire una “rivoluzione” che riguarderà tutti i punti vendita italiani. "Nel 2017 abbiamo avuto 850mila ordini digitali (+26%) e 600mila (+33%) sono stati fatti da chi ha comprato online e ha ritirato in negozio", spiega Giuseppe Cunetta, chief digital officer e general manager ecommerce. Numeri e tendenze che insieme a conti non proprio lusinghieri nel 2017 (il bilancio è stato chiuso con 17 milioni di perdite) hanno reso necessario un cambio di paradigma. "Tutto deve essere integrato e il cliente deve essere libero di scegliere qual è il canale d’acquisto preferito e noi dobbiamo semplificargli la vita. Deve scegliere se acquistare su internet o attraverso le app e se ricevere i prodotti a casa o andare a ritirarli nel negozio che preferisce", spiega l’amministratore delegato, Guido Monferrini.

Per questo il punto vendita di Verano è stato ridisegnato creando il primo Retail Lab d’Italia. Una struttura che si sviluppa su tre piani (prima erano tutti riservati alla vendita) per una superficie totale di circa 8.000 metri quadrati, accessibile esclusivamente attraversando il punto vendita, progettata e realizzata direttamente dallo staff tecnico interno. "Sono state impiegate esclusivamente le imprese locali con l’obiettivo di ottenere un risultato sostenibile e con un basso impatto ambientale. La presenza del sistema bms (building management system) permette il controllo intelligente degli impianti sotto l’aspetto climatico e illuminotecnico, migliorando la gestione dell’immobile e riducendo al minimo gli sprechi energetici. Questo grazie anche all’utilizzo di lampade a Led", spiega l’amministratore delegato. Tutto open space con palestra, zone relax (una con biliardini e ping-pong), dehor, mensa e bar per i dipendenti. Oltre 500 persone che non avranno una loro scrivania fissa e che saranno “valutati” non per le ore che passano in ufficio ma "per i risultati di fatturato e soddisfazione clienti raggiunti, tanto che non c’è un vero e proprio badge da timbrare", spiega Monferrini.

Una struttura  che, vista dall’alto, ha la forma di un grande “numero 1”. E realizzarla non è stato semplice. All’annuncio dello spostamento del quartier generale da Curno (Bergamo) in Brianza c’era stata la levata di scudi dei sindacati della Bergamasca. Per molti di loro loro 50 chilometri da fare (100 fra andata e ritorno) in orari di punta su strade generalmente trafficatissime sarebbero stati, economicamente e cronologicamente, insostenibili. Una decisione che aveva portato a proteste e scioperi. Ma in agosto lo scontro si era ricomposto grazie a un accordo che, in particolare, stabilisce una notevole flessibilità negli orari di ingresso e di uscita.

Questo ha permesso di far nascere un negozio di “nuova generazione” dove possano convivere gli acquisti online e “dal vivo” e dove, ancora in questi giorni, si cercano una quarantina di persone da assumere. "Abbiamo avviato un ambizioso piano di ammodernamento della rete e l’idea di dedicare uno spazio alla sperimentazione di nuove offerte e nuove proposte, come il Retail Lab, si inserisce in questo senso all’interno della più ampia strategia che stiamo portando avanti come MediaWorld e che ci permette di competere al pari dei nuovi player di mercato, come le piattaforme online", conclude Guido Monferrini.

fabio.lombardi@ilgiorno.net