Case e uffici: la rinascita del vecchio carcere di Monza

Niente celle e inferriate, l’area ricovertita a uso civile

La vecchia struttura è stata dismessa a settembre 1992 dal servizio giudiziario

La vecchia struttura è stata dismessa a settembre 1992 dal servizio giudiziario

Monza, 26 giugno 2018 - E' pronto a riaprire i battenti l’ex carcere di Monza di via Mentana 30, senza più inferriate, celle e chiavistelli ma con attività e funzioni nuove per la città. Già stamattina l’architetto Luciano Niero, incaricato dalla proprietà che una quindicina d’anni fa ha acquistato all’asta dal Demonio per circa 1,2 milioni di euro l’isolato da 3.284 metri quadrati chiuso dalle mura del carcere, ha un incontro in Comune per presentare le idee di massima per realizzare il progetto di riconversione all’uso civile della vecchia struttura dismessa a settembre 1992 dal servizio giudiziario e da allora lasciata all’abbandono. Ieri il sopralluogo nell’ex prigione con l’amministratore dell’immobiliare proprietaria dell’area, Carlo Conti, e l’assessore allo Sviluppo del Territorio, Martina Sassoli, ed è stata un’occasione per rientrare in un ambiente rimasto fermo nel tempo.

Dietro le alte mura con le torrette agli angoli che creano un fortino tra le vie Mentana, Beccaria, Pisacane e Procaccini c’è il vecchio carcere giudiziario a pianta quadrata risalente agli anni ’30 e, passata la guardiola d’ingresso con ancora i vetri blindati e le porte con le inferriate, si aprono i corridoi che portano da un lato ai bracci di detenzione distribuiti sui due piani dell’edificio e dall’altro ai vecchi uffici e locali delle guardie. Quasi trent’anni d’abbandono hanno lasciato il segno, ma tutte le celle hanno ancora le doppie porte con le sbarre sull’interno e piene con lo spioncino sull’esterno, mentre all’interno sono state svuotate ma restano sui muri le scritte e i disegni fatti dai detenuti, foto e poster ingialliti, come le mensole fatte di pacchetti di sigarette appese fino ai soffitti a indicare i livelli e le altezze a cui arrivavano le brande a castello.

Nulla o quasi si potrà conservare con l’intervento di riqualificazione dell’area ma "nelle nostre idee abbiamo l’intenzione di mantenere alcuni elementi che ricordino la storia del luogo, come il portale in granito d’ingresso da via Mentana - spiega il proprietario Carlo Conti -. Quando ho comprato il vecchio carcere la destinazione era residenziale, poi con il Pgt del 2007 è stata cambiata, si pensava a un B&B, e i nostri progetti si sono fermati. Ora l’ultimo Pgt prevede destinazioni per diverse funzioni: residenziale, terziario, commerciale. Siamo pronti a discutere con il Comune per fare la riqualificazione e realizzare qualcosa di nuovo per la città. Appena ci sarà il via libera, noi siamo pronti a iniziare i lavori". La procedura è solo all’inizio, serve un piano attuativo: "È un’area strategica - commenta l’assessore Sassoli - che dà la possibilità di realizzare servizi interessanti per il quartiere, anche nella previsione delle nuove scuole all’ex Macello".