"Vasche con i residui di diossina Il Comune deve passare la palla"

Il Pd punta il dito: il municipio inadempiente non avrà più in gestione il Bosco delle Querce

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di Sonia Ronconi

"Non è difficile comprendere le ragioni per cui il Comune di Seveso ammministrato da Lega e Forza Italia abbia rinunciato a gestire direttamente il controllo periodico strutturale e chimico delle vasche dove sono sepolti i materiali contaminati dalla diossina che, come tutti sanno, si trovano sia a Seveso sia a Meda". A puntare il dito è il segretario del Pd, Gianluigi Malerba. "Il controllo diretto da parte del Comune ha sempre significato molto per la popolazione sevesina. Un controllo non demandato a terzi, per sancire la responsabilità sulle condizioni ambientali del territorio, da cui deriva un’azione rassicurante per tutti i cittadini proprio perché gestita direttamente".

La gestione del Bosco delle Querce è regolata da una convenzione rivista ogni due anni con la Regione, che assegna a Seveso 120mila euro per il biennio 21-22 e 160mila all’Ente regionale per i servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf) appunto per la gestione e manutenzione del verde. Il Pd sostiene che "invece la proposta di convenzione per il biennio 21-22 non contiene lo stanziamento dei fondi che sino al 31 dicembre 2020 erano disponibili per consentire a Seveso di provvedere direttamente al monitoraggio ambientale e alla verifica chimica sul percolato e sulla falda concomitanti con le vasche. Il sindaco di Seveso – incalzano ancora i Dem – sostiene che sia una scelta oculata il fatto che la Regione torni a occuparsi del monitoraggio tecnico sullo stato delle vasche. Quello che il sindaco non dice e che invece apprendiamo dal verbale della riunione del Comitato tecnico-scientifico del Bosco delle Querce tenutasi il 2 dicembre è che è stato il Comune di Seveso a dichiararsi inadempiente e non capace di provvedere a un puntuale monitoraggio delle vasche per carenze organizzative e amministrative".

Infatti alla richiesta di rendicontare le attività di smaltimento del percolato "la municipalità rappresentata dal dirigente Area Territorio Matteo Gargarella ammette la difficoltà di gestire l’attività correlata allo svuotamento-monitoraggio delle due vasche. Ma c’è di più, non siamo in grado di quantificare il volume di percolato rimasto. Ancor più grave quando questi fatti riguardano il delicato tema ambientale strettamente legato al nostro territorio: Bosco delle Querce e inquinamento da diossina".

A questo punto la richiesta dei sindaci di Seveso e Meda alla Regione di una puntuale verifica dello stato dell’impianto delle vasche è necessaria e urgente. Serve conoscere quanto prima la reale condizione".