Varedo, incidente sul lavoro: è morto l'operaio bergamasco caduto dal tetto

L’uomo, Rudi Asiatico, di Sant’Omobono Terme è deceduto all’ospedale San Gerardo di Monza dopo lunghe ore di agonia

Rudi Asiatico

Rudi Asiatico

Varedo, 18 luglio 2019 - Non ce l'ha fatta l’operaio di 44 anni che martedì mattina è precipitato da un tetto di un cascinale in via privata Fontana. L’uomo, Rudi Asiatico, di Sant’Omobono Terme in provincia di Bergamo, è deceduto ieri all’ospedale San Gerardo di Monza dopo lunghe ore di agonia. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi. Un altro «angelo» caduto sul lavoro, che va ad aggiungersi alla schiera dei tanti, troppi, che sono morti, in Brianza, sei dall’inizio dell’anno. Sull’incidente è stata aperta una inchiesta da parte della Procura. Gli agenti della polizia locale di Varedo, insieme ai tecnici dell’Ats Brianza, stanno ricostruendo l’accaduto, per accertare le eventuali responsabilità. Con il passare delle ore, la dinamica va delineandosi.

L’uomo era impeganto nel cantiere insieme a due colleghi, tutti e tre dipendenti di una piccola impresa della provincia di Bergamo, la Cei Costruzioni di Almenno San Salvatore, nella demolizione di un vecchio cascinale privato che si alza lungo la via. A un certo punto sale sul tetto ed ecco l’imprevisto: mentre il 44enne sta camminando sulle tegole, la struttura cede. L’uomo perde l’equilibrio e precipita a terra, dopo un volo di circa sei metri. L’urlo di paura, poi il tonfo. I due colleghi si accorgono e si mobilitano subito per soccorrerlo. Chiamano il 112. Sul posto arriva l’ambulanza. A ruota anche la polizia locale. Le condizioni sembrano all’istante molto gravi. Dalle prime ricostruzioni effettuate, sarebbe caduto di schiena.

Il colpo è stato violentissimo. I sanitari avviano le prime procedure sul posto, poi lo trasportano a sirene spiegate all’ospedale di Monza, dove viene immediatamente preso in carico dall’equipe in servizio. I medici le provano tutte, per l’intera giornata. La situazione però appare irreparabile. E infatti nella giornata di mercoledì, non si può fare altro che alzare bandiera bianca e constatare il decesso, per la disperazione di amici e famigliari. Sul posto, la polizia locale ha ascoltato le testimonianze dei due colleghi, che si trovavano nei paraggi, e ha effettuato tutti i rilievi del caso. I tecnici specializzati dell’Ats hanno effettuato le verifiche sulle procedure di sicurezza ottemperate (o non). Saranno le indagini ad accertare le eventuali responsabilità.

Di certo il cedimento delle tegole ha influito sulla tragedia. Il 44enne stava facendo un cosiddetto «lavoro in quota» si intende l’insieme delle attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza di almeno 2 metri da un piano stabile. Muratori, imbianchini, elettricisti, idraulici, fabbri, falegnami rientrano spesso in questa casistica, per la quale le normative prevedono una serie di sistemi fissi di protezione collettiva o di protezione individuale, a partire dall’imbragatura con punti di ancoraggio fissi e dal caschetto.