Varedo, incendio al maxistore per bambini: "Pronti a rimetterci al lavoro"

Il titolare rilancia l’attività online e sta già cercando nuovi capannoni

Varedo, La Chioccola distrutta dalle fiamme

Varedo, La Chioccola distrutta dalle fiamme

Varedo (Monza e Brianza), 8 gennaio 2019 - «Siamo forti, tiriamo avanti e ci alzeremo più forti di prima». I messaggi ai clienti sono affidati a Facebook, il modo più veloce per raggiungere le centinaia di persone che ogni giorno, da 42 anni a questa parte, si sono rivolte al negozio “La Chioccola”. Lo staff è operativo, fanno sapere, attraverso il sito internet. La rassicurazione va a chi ha fatto acquisti in negozio, lasciato acconti per liste nascite, buoni regalo da spendere. «Noi siamo qui, ci siamo». Da oggi sarà attivo anche un numero di telefono per le comunicazioni con le mamme e i papà. Lo staff e il titolare Raffaele Romanò sono stati subissati di messaggi dopo l’incendio che sabato sera ha distrutto i tre piani del maxistore dedicato all’infanzia.

Si tratta di messaggi di rammarico per quanto accaduto ma soprattutto di incoraggiamento per ricominciare. L’idea di Romanò è quella di far ripartire non solo l’attività online ma anche il negozio, cercando uno spazio a disposizione a Varedo. Intanto i Vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la giornata di domenica per tenere sotto controllo la situazione, spegnere focolai interni causati dalla brace e valutare la stabilità della struttura, mentre questa mattina il sindaco Filippo Vergani firmerà l’ordinanza per la messa in sicurezza del sito sulla Monza-Saronno. Lo stesso Romanò ha provveduto a titolo personale a far recintare e transennare tutto il parcheggio e via Sabotino per far sì che nessuno si potesse fare male. Verrà resa inagibile anche la rampa dei garage del palazzo accanto alla Chiocciola, in via Sempione, per paura del crollo del muro esterno del negozio.

La struttura di tre piani del maxistore ospitava anche tre appartamenti. Uno rimasto vuoto e gli altri due abitati. Il primo dalla sorella di Raffaele Romanò, l’altro da un inquilino in affitto. Entrambe le famiglie erano nei rispettivi appartamenti quando l’incendio è scoppiato, ma alle prime avvisaglie sono uscite in strada mettendosi al sicuro e dando l’allarme. I due residenti hanno dovuto lasciare le loro abitazioni rese inagibili dall’incendio, trovando riparo dai parenti.