Varedo, incendio al maxistore per bambini. Il proprietario: "Non ci sono parole"

A casa le 50 persone evacuate, il titolare è tornato d’urgenza dall’estero

L'edificio distrutto dalle fiamme

L'edificio distrutto dalle fiamme

Varedo (Monza e Brianza), 7 gennaio 2019 - Il cartello con la scritta “Domenica aperto”, tra le poche cose a salvarsi, suona come una beffa all’indomani dell’incendio che sabato sera ha distrutto 42 anni di attività. Del megastore per l’infanzia alto tre piani resta solo l’insegna in giallo “La Chiocciola” e il simbolo della lumachina in alto a quello che ormai è lo scheletro degli oltre mille metri quadrati di spazio espositivo sulla Monza-Saronno. Nell’ampio parcheggio riservato alla clientela, per tutta la giornata di ieri hanno stazionato i mezzi dei carabinieri e dei vigili del fuoco impegnati a mettere in sicurezza parti della struttura che potrebbero crollare. Con loro Raffaele Romanò, titolare della società, rientrato prima da un soggiorno all’estero con la famiglia. «Non ci sono parole», ha detto con un fil di voce, visibilmente provato da quanto accaduto. Tante le persone che anche ieri si sono radunate nei pressi del negozio a vedere con i propri occhi il disastro. Prime tra tutte le dipendenti dell’attività.

Intanto nella mattinata di ieri circa 50 persone fatte uscire dalle proprie abitazioni per precauzione hanno potuto far rientro a casa, mentre i due residenti evacuati da via Pasubio hanno trovato riparo presso parenti in quanto la loro residenza non è agibile. Questa mattina il sindaco Filippo Vergani, presente per tutta la notte sul luogo dell’incendio così come ieri per tutta la giornata, avrà il compito di firmare l’ordinanza di messa in sicurezza del sito. Vergani ha voluto ringraziare personalmente le Forze dell’ordine e tutti gli operatori intervenuti che hanno lavorato giorno e notte. «La Chiocciola è un simbolo per la nostra città – ha spiegato il primo cittadino -. Basti pensare che la rotonda tra Bovisio e Varedo è ormai per tutti la rotonda della Chiocciola. Io ho dato la mia disponibilità a fare tutto quello che è nelle mie facoltà per aiutare la famiglia Romanò a risollevarsi. Una famiglia che ha sempre fatto di tutto per andare incontro alle esigenze della comunità e che non si è mai tirata indietro davanti alle richieste di aiuto per chi era in difficoltà. Ora bisogna guardare avanti». Dal canto suo Romanò ha rassicurato i dipendenti, la volontà di ricominciare c’è, tanto che sul sito della Srl compare già un primo avviso che fa ben sperare: «Causa incendio le attività sono temporaneamente bloccate. Per info inviare mail a amministrazione@lachiocciolababy.it. Vi ricontatteremo il prima possibile».