Varedo, truffati dall’Autosalone Antonini: "Noi, senza soldi e senza macchina"

Pagate nel 2016 e mai viste. Corteo contro la concessionaria

La manifestazione contro l'Autosalone Antonini

La manifestazione contro l'Autosalone Antonini

Varedo (Monza Brianza), 13 gennaio 2019 - Auto fantasma, rimborsi pubblicitari e 150 persone rimaste con il portafoglio vuoto. A due anni di distanza, in tanti ancora chiedono spiegazioni all’Autosalone Antonini dopo aver pagato per vetture che non sono mai state consegnate. Anche ieri un gruppo di truffati ha deciso di manifestare.

Il corteo è partito dalla sede del concessionario di auto in via Genova e ha raggiunto la Statale dei Giovi. Nel pomeriggio, il picchetto è continuato davanti al rivenditore di veicoli. Tanta rabbia ma soprattutto risposte che non sono mai arrivate. La vicenda è iniziata nel 2016 quando un gruppo di acquirenti ha pagato per un’auto e questa non è mai stata consegnata. Il metodo era semplice. In vendita erano state messe automobili a prezzi di mercato. Inoltre, agli acquirenti veniva proposta una formula vantaggiosa. Se questi avessero applicato adesivi pubblicitari sulle vetture, un rimborso allettante sarebbe ritornato nelle tasche dei clienti. Il ragionamento non faceva una piega e ha spinto tante persone – circa 150 – ad acquistare un veicolo all’autosalone di Varedo. Una volta che il saldo è arrivato sui conti correnti della concessionaria, i tempi per il ritiro hanno iniziato a dilungarsi. «Io ho fatto il contratto di acquisto nel settembre 2016 – spiega Miranda Mauri – ho saldato l’intero importo a ottobre 2016 ma la macchina non è mai stata consegnata». La signora Mauri di Monza è stata una delle tante persone che si sono trovate con il conto in banca più leggero di diverse migliaia di euro ma senza aver ricevuto niente in cambio. «Mi sono stati dati degli incartamenti con la targa – continua la donna rimasta truffata – peccato che questi documenti erano falsi».

Al picchetto di sabato davanti all’autosalone, anche Giancarlo Ruffo, che acquistato un veicolo nel luglio del 2016, era presente per protestare conto la situazione. «Mi è stata consegnata un’auto e mi era stato promesso un rimborso per sponsorizzazione pubblicitaria – sottolinea Russo – ma dopo cinque mesi non ho più visto una lira di rimborsi». Oltre a lui, anche Giuseppe Cavallo, residente a Nova Milanese, ha pagato per intero la scorsa estate un’auto che non è mai arrivata. «Dovevo andare in vacanza – sottolinea Cavallo – ma mi sono trovato fregato». Mentre Laura Stucchi aveva speso quasi 20.000 euro nell’aprile del 2017 per uno dei tanti veicoli fantasma. «Sono riuscita a farmi restituire 5.000 – spiega Stucchi – siamo in attesa di una decisione della procura». A dispetto degli esposti in Procura e delle denunce fatte, il sistema ha continuato nel 2018 a lasciare i clienti senza vetture. «Nonostante quello che è successo – spiega Ruffo – ancora quest’anno persone sono state truffate». Il gruppo degli acquirenti è stato raggruppato sotto la coordinazione di Delia Zaccaria, anche lei ancora in attesa di un’automobile dal concessionario di Varedo. «Fino a quando qualcuno non ci darà retta – sottolinea con forza Zaccaria – noi andremo avanti imperterriti, è una questione di diritti».

Dallo scorso settembre, ogni sabato il gruppo di delusi ha continuato a trovarsi davanti al concessionario di via Genova. Nel mese di dicembre, sono state già svolte due manifestazioni lungo le strade del paese brianzolo. Traffico in tilt e lunghe code si sono formate dietro ai cittadini che manifestavano con cartelloni al collo. «Le nostre famiglie vivono situazioni di difficoltà a causa di questi truffatori – spiega Giancarlo Ruffo – spero che questi picchetti possano aiutare la nostra causa». Oltre al sostegno agli altri acquirenti rimasti senza auto dopo aver pagato, i presenti hanno continuato a manifestare per evitare ulteriori raggiri. «Venendo qui ogni sabato arricchiamo la nostra storia di altri racconti», ha concluso Ruffo. Segnali che farebbero sperare per il meglio non sono ancora arrivati dalla Procura e tanto meno dai gestori dell’autosalone di Varedo. «Abbiamo fatto un esposto ma non abbiamo ancora ricevuto risposte – spiega Zaccaria – ci è stato comunicato che a breve la procura si muoverà».