Vaiolo delle scimmie 15 casi tra Monza e Brianza

Prudente iI direttore della Clinica di malattie infettive del San Gerardo "La forma che si sta diffondendo da noi non causa episodi gravi e si autolimita"

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di Cristina Bertolini

Sono 38 i casi di vaiolo delle scimmie (monkeypox virus) sul territorio dell’Ats Monza Brianza, di cui 15 nella provincia di Monza e Brianza. Un virus che sta allarmando ma che non è paragonabile al Covid. A definire i contorni del problema è il professor Paolo Bonfanti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza Università Bicocca.

"La trasmissione interumana avviene a seguito dell’esposizione diretta e prolungata a secrezioni respiratorie di soggetti malati, oppure tramite il contatto con fluidi corporei, con mucose o lesioni vescicolari della cute o biancheria da letto o indumenti di una persona infetta – spiega l’infettivologo – È possibile che i rapporti sessuali siano una via di trasmissione dato lo stretto contatto cutaneo e con mucose. Quindi la trasmissione tra individui, senza contatto stretto, è considerata bassa. Inoltre la forma che si sta diffondendo in Europa non è grave e al momento non si sono verificati decessi". Il virus del vaiolo delle scimmie è presente in Africa Occidentale e nella zona del Camerun e della Repubblica Democratica del Congo e la circolazione avviene tra scimmie e piccoli roditori. L’infezione si può trasmettere dall’animale all’uomo attraverso il contatto con la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale infetto. L’attuale epidemia europea non presenta collegamenti con l’Africa occidentale e centrale e la trasmissione sembra essere favorita da contatti sessuali. Ha un periodo di incubazione di 6-13 giorni.

I sintomi di esordio sono febbre, dolori muscolari, astenia, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi al collo o all’ inguine. Poi, entro tre giorni, compaiono pustole su tutto il corpo, compresi palmi delle mani e piante dei piedi, molto pruriginose che evolvono rapidamente a vescicole, e poi a lesioni crostose.

Il virus è contenuto nel liquido delle vescicole. La persona infetta è contagiosa sin dai sintomi iniziali e non lo è più quando le lesioni cutanee sono diventate crostose. È possibile che le persone vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano protette dal monkeypox virus, vista la similitudine tra i due virus. In caso di eruzione cutanea acuta da causa sconosciuta con febbre o da ingrossamento dei linfonodi (dopo un viaggio in Africa in un paese a rischio) o dopo aver avuto partner sessuali multipli nei 21 giorni precedenti, telefonare al proprio medico e farsi indirizzare negli ospedali con reparti Malattie infettive.