Thermo Fisher, accordo per produrre: da Monza 130mila fiale Pfizer al giorno

Lo stabilimento brianzolo del colosso farmaceutico americano è pronto a entrare in produzion

Ermanno Donghi, segretario generale della Filctem-Cgil Monza

Ermanno Donghi, segretario generale della Filctem-Cgil Monza

Monza - L’accordo firmato con Pfizer prevede di arrivare a produrre fino a 130mila fiale al giorno di vaccino. Nel Reparto sterile 1 della Thermo Fisher Scientific. Lo stabilimento monzese del colosso farmaceutico americano è pronto a entrare in produzione. All’operazione vaccino ci stanno lavorando già da prima di Natale.

Quello di Monza è un centro all’avanguardia che rifornisce oltre 20 Paesi nel mondo, inclusi Stati Uniti, Europa e Asia Pacifico. Quasi 1.500 dipendenti, è specializzato nella produzione di farmaci iniettabili sterili per conto terzi. La certificazione dell’Agenzia italiana del farmaco per gli iniettabili c’è già. Un impianto modello di una società che assiste le big pharma in tutto il processo, anche nella fase di ricerca e sviluppo. Thermo Fisher con Pfizer, dunque. Oltre all’Adienne di Caponago che ha stretto un accordo con il fondo sovrano russo per la produzione del vaccino Sputnik. Ma ci potrebbe essere anche la agratese ACS Dobfar che nel suo stabilimento di Anagni, nel Lazio, ha un bioreattore già pronto e ha manifestato la propria disponibilità al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e a Regione Lombardia a produrre vaccini.

Ma non Pfizer e nemmeno Moderna. La copertura, per quei sieri, è già ampia. Gli impianti di Anagni, ma anche di Pomezia, puntano a coprire un mercato non ancora saturo e legato innanzitutto al vaccino Sputnik (visto che sono già dotati dell’impianto necessario alla sua produzione). L’attenzione è poi rivolta anche al Covid-eVax, ossia il vaccino a Dna di Rottapharm Biotech e Takis. Un siero che ha appena iniziato la Fase 1 dello studio clinico. Anche se allo stato attuale ACS Dobfar non ha ancora chiuso alcun contratto con nessun titolare di brevetto. Ermanno Donghi, segretario generale Filctem Cgil "Sarebbe utile riportare l’intera filiera farmaceutica in questo territorio abbandonato dalle aziende che ora tornano affidandosi, per la produzione, a terzisti".