Vacanze per tutti. Ma come?

E i Brianzoli? Dove sono stati in vacanza quest’anno? La domanda viene spontanea se si scorrono i bollettini Covid degli ultimi due mesi

Giorgio

Guaiti

Tognazzi, Villaggio e Sordi per un film a episodi del 1978. Titolo: “Dove vai in vacanza?“. Risposta sullo schermo: nella villa della ex moglie, in Africa e lungo un fallimentare tour artistico-culturale confezionato dai figli. E i Brianzoli? Dove sono stati in vacanza quest’anno? La domanda viene spontanea se si scorrono i bollettini Covid degli ultimi due mesi. Fino a metà agosto a Monza e provincia si registravano quattro o cinque positivi al giorno. In città anche qualche giornata a quota zero. Nelle ultime settimane gli stessi bollettini offrono cifre ben diverse: 15-20 positivi al giorno, con punte di 30-35. Sarà anche aumentato il numero dei tamponi, ma la spiegazione non appare sufficiente.

A chiarirci le idee è intervenuto qualche giorno fa il sindaco Allevi. Per la maggior parte - ha spiegato - si tratta di giovani (fra i 20 e i 30 anni), asintomatici o con sintomi molto lievi e controllati subito dopo il rientro dalle vacanze. Ed eccoci al punto e ai due inevitabili quesiti. Ma dove diavolo siete andati in ferie? E, soprattutto, cosa avete fatto in quelle felici giornate di libertà? Difficile pensare che tanti brianzoli abbiano avuto la sfortuna di trovarsi tutti insieme in località ad alta carica virale. Più facile immaginare che i vacanzieri partiti da Monza e dintorni si siano illusi di vivere un’estate normale: feste, movida e incontri ravvicinati con la mascherina da esibire al braccio, come un accessorio di moda. Del resto le immagini di certi fine settimana di primavera già facevano presagire il peggio. Ora l’estate è agli sgoccioli, ma altre occasioni di vacanza arriveranno. E se l’idea è quella di passarle nello stesso modo, fateci un favore: state a casa. O dovremo tornare tutti ai domiciliari, come sei mesi fa.