Una pista nel cantiere Pedemontana

Denunciati 14 motociclisti tra i 15 e i 23 anni. L’area è la stessa dove a marzo morì un sedicenne di Cermenate

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di Alessandro Crisafulli

In seguito alla denuncia sporta dalla società Autostrada Pedemontana Lombarda Spa i carabinieri della stazione di Lentate sul Seveso hanno identificato e denunciato 14 giovani tra i 15 e i 23 anni (sei minori) che sono stati colti a Lazzate in via F.lli Rosselli all’interno dell’area recintata dell’ex campo base del cantiere utilizzato durante le fasi di realizzazione dell’autostrada.

I giovani, dei quali nove sono residenti in provincia di Como (Bregnano, Cermenate, Cantù, Fino Mornasco, Limido Comasco), uno in provincia di Milano (Cernusco sul Naviglio), uno in provincia di Verbania (Domodossola), tre in provincia di Varese (Tradate e Uboldo), sono stati colti mentre erano intenti a effettuare pericolose manovre con le rispettive moto da cross.

L’area è la stessa dove il 12 marzo scorso si è verificato l’incidente mortale di uno studente 16enne di Cermenate ed è da tempo stata segnalata quale teatro di pericolose manovre fuoristrada da parte di giovani centauri, spesso incuranti, oltre che della proprietà altrui, anche delle insidie nascoste nell’area di un ex cantiere, non idonea per attività motociclistica.

Il controllo è stato effettuato il 14 agosto, ma il deferimento è arrivato solo ieri mattina, ed è conseguente alla denuncia sporta dalla società Pedemontana, necessaria per mobilitare e far procedere gli uomini dell’Arma con gli accertamenti.

Indagini e accertamenti che sono andati a buon fine, con i ragazzi che sono stati tutti identificati, convocati con i loro genitori, soprattutto nei casi dei sei minorenni, e poi denunciati per invasione di terreni. In passato erano già stati effettuati analoghi controlli che non avevano portato a denunce proprio perchè la società proprietaria dell’aria non aveva formalizzato il tutto.

Adesso, si è deciso di alzare ulteriormente la guardia e fare un giro di vite, per scoraggiare una volta per tutte questi giovani appassionati di motori a caccia di emozioni adrenaliniche (e guai). Anche perchè il giro, grazie a un passaparola offline e soprattutto online, è piuttosto ampio, visto che i ragazzi confluiscono qui da ben cinque province diverse, compresa quella di Monza e Brianza.

Obiettivo è scongiurare che possano ripetersi tragedie come quella di marzo, quando morì Leonardo Gessaga, 16enne di Cermenate. Era in sella a una potente moto da enduro, di proprietà del padre, priva di targa. A un certo punto, mentre si stava divertendo a sgasare, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a schiantarsi contro un new jersey, picchiando violentemente la testa.

Poco dopo, nonostante il casco regolarmente indossato, il decesso al Niguarda di Milano e le lacrime inconsolabili di famigliari e amici.

Una tragedia che però non è assolutamente servita da lezione a tanti coetanei che continuano a utilizzare l’area attigua alla Pedemontana per sfogare la propria passione per la velocità, in condizioni di insicurezza e compiendo pericolosissime evoluzioni. Mettendo a rischio la propria incolumità.