Un tuffo nel Medioevo È tornata la Matta Tapina

Dopo il lockdown il corteo storico riconquista la città fra musicisti e figuranti. Una dedica ai cent’anni dell’autodromo e alle leggende del Bosco Bello

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di Cristina Bertolini

È stato dedicato al Gran Premio e al centenario dell’autodromo il tradizionale corteo storico, organizzato da Ghi Meregalli, che dopo il lockdown ieri è tornato ad attraversare la città.

La 41esima edizione del corteo è stata ispirata al Bosco Bello nel Parco. Titolo “Il tempio della velocità nel bosco delle leggende, degli amori e delle streghe“. Dove ora sorge il circuito un tempo c’erano i boschi, dove si aggiravano streghe fate e folletti che hanno rievocato le antiche leggende e l’illustre passato di Monza nel Medioevo. Già dal pomeriggio la piazza dell’Arengario si è popolata di personaggi: antiche herbarie che preparavano intrugli e decotti magici; le merlettaie al lavoro con i fuselli e ancora uomini in armi e duellanti. Con l’imbrunire ha preso vita il corteo, con i centinaia di figuranti in costume provenienti da tutta la Brianza e da altre località italiane. Accompagnato dal suono di chiarine medievali, tamburi e sbandieratori si è mosso dalla Torre Viscontea di largo Mazzini fino in piazza Duomo, presentando al pubblico oltre ai borghigiani di Modoetia, fra i quali i nobili e i notabili elegantemente abbigliati, i religiosi del Capitolo di San Giovanni, e ancora i contadini e gli artigiani, figure mitiche del Bosco Bello: la Matta Tapina, strega vestita di stracci che seduta sul suo carro cigolante spaventava il popolo lanciando incantesimi; e poi i folletti del bosco, la Giubiana, la megera che a gennaio viene bruciata per propiziarsi la buona sorte. In piazza Duomo ha accolto il corteo la magia delle arpe di Vincenzo Zitello, artista internazionale che ha introdotto la rappresentazione teatrale, ispirata alla romantica e tragica parabola di Rosa de’ Peregalli e Gian Guidotto de’ Lesmi, conosciuti come il Romeo e la Giulietta della Brianza, la cui lapide fino al XVIII secolo ancora era visibile fra le frasche del Bosco Bello.

A seguire, il sagrato si è animato della magica esibizione della Compagnia dei Folli. Con i trampolieri, i saltimbanchi, gli acrobati e gli straordinari giochi di luce e pirotecnici accompagnati dalla musica e dalle danze in verticale e dall’imperdibile volo della colomba teodolindea sul pallone aerostato.