Un appartamento al dirigente e la ricettazione dell’anfora antica

Le presunte merci di scambio nel processo che vede imputato anche Edoardo Mazza eletto primo cittadino nel 2015

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Si torna in aula a febbraio per le ultime arringhe difensive degli imputati eccellenti. La Procura ha chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione per Antonino Lugarà, il costruttore imputato principalmente di corruzione per avere procurato voti nelle elezioni del 2015 al sindaco forzista Edoardo Mazza in cambio dell’interessamento della sua Giunta al suo progetto edilizio. Cinque anni è invece la richiesta per Mazza e 4 anni e mezzo per l’ex consigliere comunale Stefano Gatti, considerato il “cavallo di Troia“ di Lugarà nell’amministrazione comunale per tenere il costruttore al corrente del procedere dei suoi affari. Sei anni e mezzo sono stati chiesti per concorso in usura con Lugarà per l’ex assessore regionale e golden boy del Pdl in Brianza Massimo Ponzoni (già condannato per corruzione e bancarotta fraudolenta) perché avrebbe fatto da intermediario al costruttore per un prestito di 100mila euro. Lugarà deve anche rispondere di corruzione per avere messo a disposizione un appartamento al dirigente dell’ufficio tecnico Calogero Grisafi in cambio di un suo occhio di riguardo in Comune e di ricettazione per un’anfora antica trovata nella sua casa di Seregno. Nell’inchiesta erano imputati di abuso d’ufficio l’ex assessore a protezione civile e servizi demografici del Comune di Seregno Gianfranco Ciafrone, vicesindaco fino al 2014 e il segretario comunale Francesco Motolese, assolti anche in appello.